L'immagine e il suo doppio. Dall'era dell'idolo all'alba dell'arte
Mimesis Edizioni
Sesto San Giovanni, 2011; br., pp. 141, cm 14x21.
(Filosofie. 96).
collana: Filosofie
ISBN: 88-575-0403-4
- EAN13: 9788857504032
Soggetto: Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico
Luoghi: Europa
Extra: Antica Grecia
Testo in:
Peso: 0.24 kg
Pochi temi hanno occupato Jean-Pierre Vernant lungo tutto l'arco della sua carriera quanto quello dell'immagine e del suo statuto teorico. L'apertura dell'antropologia in direzione della psicologia storica gli ha consentito di riconoscere che il concetto di "rappresentazione figurata" non è un dato semplice e immediato, acquisito una volta per tutte, univoco e permanente, ma costituisce, al contrario, una categoria mentale con una sua specifica storia, anzi con tante specifiche storie che riflettono, e al contempo incentivano, i cambiamenti delle società. Concentrandosi sul suo terreno d'indagine elettivo, quello della grecità, Vernant tratteggia una storia dell'immagine che prende le mosse dalle svariate, spesso aniconiche forme di idoli e simboli religiosi per giungere alle soglie del V secolo, quando la rappresentazione degli dei in forma umana segna l'avvento dell'immagine in senso proprio, cioè della resa figurativa del reale. È l'alba dell'arte: il simbolo si libera dalla sua dimensione religiosa e ritualistica e si fa rappresentazione, vale a dire apparenza, imitazione, somiglianza. Indagando la paradossale compresenza di visibile e invisibile, di dato materiale e stratificazione simbolica, di elemento percettivo e piega immaginativa, Vernant delinea una vera e propria fenomenologia dell'immagine, capace di interessare - e non di rado di provocare - non solo l'antropologia e la storia delle religioni, ma anche e forse soprattutto l'estetica.