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Il corpo disabitato. Semiologia, fenomenologia e psicopatologia del fitness

Franco Angeli

Milano, 2008; br., pp. 112.
(Serie di Psicologia. 328).

collana: Serie di Psicologia

ISBN: 88-568-0307-0 - EAN13: 9788856803075

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.2 kg


Il corpo disabitato è il corpo imbalsamato, acconciato, ripulito che scaturisce dal trattamento penitenziale del fitness, almeno nella sua declinazione estrema e "patologica". Un corpo trattato come spazio scenico dove allestire le "pubbliche relazioni". Ridotto al rango di salotto buono, quello dove non si vive, che si tiene chiuso, pronto solo a essere mostrato quando giunge il momento della rappresentanza. Un corpo semiotizzato cui è assegnata la funzione di rappresentare il soggetto in almeno tre direzioni: il rapporto con il tempo e dunque con la morte; la relazione con l'Altro cui viene sottratta la possibilità di scelta (come può qualcuno Non-Scegliermi se sono perfetto?); la presenza del vuoto (ovvero dell'assenza) in ogni significazione umana. Gli strumenti necessari al trattamento di una simile nebulosa concettuale sono variegati: la psicoanalisi, che aggredisce le variabili più profonde che sottendono tali dinamiche; la psicoterapia, che centra nel corpo il nucleo pulsante dell'identità soggettiva; l'analisi semiologica, che legge il testo corporeo e ne ricava sensi nascosti; la psicologia della comunicazione, coi suoi plurimi modelli teorici. Il fitness, dunque, fuori dalle decantazioni salutiste e dalle uggiose voci della world-culture: visto, invece, attraverso la lente di una serrata analisi delle sue implicazioni semiologiche, psicopatologiche e sociologiche.

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