Fabio Cannavaro
Villa Claudio
Damiani
A cura di Milano G.
Bologna, 2005; br., pp. 120, ill. col., cm 21x28.
(Sport).
collana: Sport
ISBN: 88-89431-35-0 - EAN13: 9788889431351
Soggetto: Fotografia
Periodo: 1960- Contemporaneo
Luoghi: Nessun Luogo
Testo in:
Peso: 0.56 kg
A undici anni approda al Napoli e ben presto vince il primo trofeo importante, il Campionato Allievi nel 1987. E' il periodo d'oro della Societa' partenopea: e' il Napoli fresco Campione d'Italia per la prima volta nella sua storia, un'intera citta' che sogna con Diego Armando Maradona e Fabio, raccattapalle al "San Paolo", puo' ammirare il suo idolo da vicino. Oltre al "Pibe de Oro" in quel Napoli delle meraviglie gioca pure il suo modello di difensore, Ciro Ferrara, dal quale Fabio apprende tutto, intervento in scivolata compreso... Una volta, con la maglia della Primavera, il giovane difensore interviene cosi' sul grande Maradona. Un dirigente napoletano lo rimprovera immediatamente, ma a prendere le difese della promessa azzurra e' lo stesso numero 10: "Bravo, va bene cosi'", e' la benedizione del campione argentino.
Quando il 7 marzo 1993 (Juventus-Napoli 4-3) Fabio esordisce in prima squadra, Maradona e' gia' lontano e il Napoli si stringe subito attorno al gioiello del vivaio. I risultati non sono entusiasmanti e la squadra lotta per la salvezza, ma appena ventenne Cannavaro gia' incanta, mettendo in luce le grandi doti esplosive che ne faranno il difensore piu' rapido e incisivo della serie A.
L'avventura partenopea dura fino all'estate del 1995, quando Fabio si trasferisce a Parma, dove con Gigi Buffon e Lilian Thuram va a comporre una delle difese piu' ammirate e invidiate da presidenti, allenatori e tifosi di tutto il mondo. Con questa retroguardia la formazione emiliana vince Coppa Italia, Coppa Uefa, Supercoppa Italiana e arriva a un passo dallo scudetto nell'anno di Juan Sebastian Veron ed Enrico Chiesa, rispettivamente a dirigere e finalizzare il gioco ducale. Nella stagione 2001/2002, con le partenze di Thuram e Buffon destinazione Juventus, il Parma consegna a Fabio la fascia di capitano. Il difensore napoletano e' leader assoluto dei gialloblu' e quell'anno indossa una fascia importante, chiamata a reggere il peso di una stagione difficile, sempre in bilico fra la salvezza e la zona retrocessione. Alla fine arriva pero' la grande gioia della Coppa Italia: dopo una finale combattuta con la Juventus (con Fabio spettatore per una assurda squalifica rimediata nella semifinale con il Brescia), la formazione ducale alza al cielo la terza Coppa Italia della propria storia, la seconda dell'era Cannavaro.
Dopo sette anni trascorsi a Parma, nell'estate del 2002 il neo capitano della Nazionale intraprende una nuova avventura a Milano, sponda nerazzurra: per l'Inter di Massimo Moratti, orfana di Ronaldo, un leader in piu' da affiancare a "Bobo" Vieri.
Napoli, Parma e Inter, ma anche tanto azzurro nella carriera di Fabio Cannavaro. Due titoli europei (1994 e 1996) vinti con la maglia dell'Under 21 allenata da Cesare Maldini, poi l'esordio in Nazionale maggiore (22 gennaio 1997, Italia-Irlanda del Nord 2-0), due Campionati del Mondo (1998 e 2002) e un Europeo (2000) fino ai gradi di capitano. Archiviati gli sfortunati Mondiali in Giappone e Corea, infatti, Paolo Maldini da' l'addio all'azzurro e la fascia viene consegnata a Fabio. Per l'Italia si apre l'era di Cannavaro capitano, bagnata dalla qualificazione agli Europei lusitani.
Dopo l'esperienza in Portogallo, in chiusura di calciomercato il passaggio a Torino sponda bianconera. Ad attendere Fabio alla Juventus, l'amico Ciro Ferrara e tanti altri campioni. Per il capitano della Nazionale italiana, la maglia della squadra piu' titolata del nostro calcio: l'ennesima avventura di una carriera luminosa.
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