Il liberalismo perduto. L'italia alla ricerca di un partito che non c'è
Edizioni La Vela
A cura di Adornato F.
Prefazione di Ferdinando Adornato.
Lucca, 2021; br., pp. 538, cm 14x20.
(Schegge).
collana: Schegge
ISBN: 88-99661-93-6
- EAN13: 9788899661939
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.75 kg
L'Italia è una nazione che, per cause storiche e politiche contingenti, legifera sulla base del contenuto della madre di tutte le leggi: la Costituzione, figlia del compromesso raggiunto da blocchi politici avversi. Uscito dal ventennio di dittatura fascista e da una guerra persa che l'aveva messo in ginocchio, il nostro Paese (a quei tempi conteso tra Oriente comunista e Occidente liberale) tentò, attraverso la "Magna Carta", di contemperare visioni differenti dello stato, dell'economia e della società. Un contesto che portò i padri costituenti a essere cauti e spesso compromissori. Le scelte politiche che seguirono collocarono lo "Stivale" nel campo occidentale, pur in presenza, entro i suoi confini, del più grande movimento socialcomunista europeo. Ne venne fuori un ossimoro in base al quale, pur essendo l'Italia paese libero e liberale, non fu immune dall'essere contemporaneamente anche uno stato criptosocialista. Nel corso degli anni, poi, la matrice liberale si è via via affievolita incrementandosi, all'opposto, quella socialista. Insomma: un capitalismo di facciata e uno statalismo dilagante. Il saggio mette in evidenza questa contraddizione che, se non superata, sarà sempre di ostacolo alla costruzione di un vero mercato di concorrenza e all'edificazione di uno stato minimo ed efficiente, con la lotta alla burocrazia parassitaria, al clientelismo e al familismo amorale, fonti, queste ultime, dello sperpero del denaro pubblico.