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Disegnare nello spazio. Guerrini

De Luca Editori d'arte

Roma, Accademia Nazionale di San Luca, 19 febbraio - 20 marzo 2004.
Roma, 2004; br., pp. 88, 48 tavv. col., cm 24x30.

ISBN: 88-8016-589-5 - EAN13: 9788880165897

Soggetto: Architetti e Studi,Arti Grafiche (Disegno, Incisione, Miniatura),Pittura e Disegno - Monografie,Scultura e Arti Decorative - Monografie

Periodo: 1960- Contemporaneo

Luoghi: Nessun Luogo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.64 kg


In occasione del novantesimo anniversario della nascita dello scultore Lorenzo Guerrini, accademico di S. Luca, l'Accademia propone, a due anni dalla morte dell'artista, una sua ampia mostra antologica, curata da Pia Vivarelli.
Si tratta della prima retrospettiva di Guerrini organizzata da una istituzione culturale romana, a molti anni di distanza dall'esposizione monografica del 1985 presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna.
Le 48 opere in mostra provengono dalla famiglia dell'artista e da vari musei italiani - Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma, Galleria Comunale d'Arte Moderna di Roma, Musei Vaticani, Museo d'Arte Moderna di Ca' Pesaro di Venezia, Accadenia Nazionale di S. Luca - e documentano la produzione di Guerrini dal 1946 al 1999, nelle diverse forme tecniche in cui si è espressa (5 bassorilievi di rame, peltro o alluminio; 7 medaglie di bronzo, 3 gioielli, 16 sculture di pietra, marmo, legno o rame, 1 tela, 16 tempere su carta o cartone).
Le opere esposte sono in gran parte inedite (tutti i bassorilievi, i gioielli, le tempere e alcune sculture) o non riproposte al pubblico da molti anni (come tutte le grandi opere provenienti dalle collezioni museali) e presentano alcune novità di materiali poco noti e inconsueti per Guerrini, quali la terra impastata su tela (Quadro materico, 1953), il legno dipinto (Studio per scultura, anni '70) e il rame per una grande scultura risalente ad anni in cui Guerrini lavorava solo con la pietra (Quasi anima, 1955-83).
Il titolo della mostra è ricavato da alcune dichiarazioni dello stesso artista, che, a metà degli anni Sessanta, chiariscono la natura profonda delle sue sculture: ''Non scolpire ma disporre forme gesto nello spazio''; ''Tutto è disegno nello spazio, ordine nello spazio - fantasia individuale nello spazio, le strade che percorre un uomo nella sua vita, la collocazione delle cose, i pensieri, tutto è disegno nello spazio''. Partendo da questa fondamentale attenzione di Guerrini alle componenti spaziali delle sue opere, le sculture scelte per la mostra tracciano un ideale percorso, che inizia dal dinamismo di un'umanità meccanizzata - quale emerge dai lavori degli anni Sessanta - e si conclude con l'allusione ad uno spazio di dimensione cosmica, cui rimandano anche i titoli delle ultime sculture. Lo spazio creato dall'uomo meccanico e quello illimitato della realtà nel suo insieme hanno sempre in comune, comunque, nelle sculture di Guerrini, un carattere essenzialmente instabile, che, dagli schemi diagonali o a croce irregolare degli esempi del 1959-61 (Uomo e macchina vanno, 1959; Uomo croce, 1960; Uomo croce orizzontale, 1961) giunge alle più evidenti - ma anche talvolta ironiche - sovrapposizioni di strutture elementari in precario equilibrio dell'Uomo cosmico, 1992, di Acuta, 1993-94, di Bianca 6, 1994-95.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci