Il caso rumeno
Manifestolibri
Roma, 1991; br., pp. 142, cm 14,5x21,5.
(Tempo e Democrazia).
collana: Tempo e Democrazia
ISBN: 88-7285-012-6
- EAN13: 9788872850121
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Europa
Testo in:
Peso: 0.21 kg
Lo spettro dei Balcani ritorna minaccioso sulla scena europea: "è come una parola magica con cui ogni male si spiega". Balcani è sinonimo di terribili condizioni. Una polveriera, si diceva prima della grande guerra. A lungo i Balcani furono quel luogo sconosciuto in cui avevano inizio i paesi lontani, l'"Oriente". E rischiano di restarlo, grazie all'interessata indifferenza di un'Europa che si sente infinitamente lontana dai suoi inquilini sudorientali. Alle tenebre balcaniche che seguitano a far da sfondo ai cruenti avvenimenti del presente, l'autore di questo libro cerca di sostituire una documentata consapevolezza delle vicende storiche, la lunga durata delle tradizioni culturali, dei miti e delle ideologie, ma anche delle aspre condizioni di vita in quella parte dimenticata del continente. "La scomparsa del comunismo scrive Wagner - risolve altrettanto poco i problemi di questi paesi, quanto la sua affermazione 45 anni fa. La scomparsa del comunismo riconduce i popoli dell'Europa sudorientale ai suoi antichi miti". Finito il monopolio comunista sui miti della nazione essi tornano a disposizione delle più svariate formazioni e correnti. Questo è lo scenario che fa da sfondo alla ricostruzione dei fatti rumeni: dal basso impero del conducator alla rivoluzione di dicembre, dall'esecuzione del dittatore alla formazione del fronte di Iliescu e Roman, dai giovani in piazza contro la "rivoluzione tradita" all'intervento repressivo dei minatori, ai nuovi conflitti nazionali.