Gli orti di Epicuro
Book Time
A cura di Rossi M. M.
Testo Italiano e Inglese.
Milano, 2018; br., pp. 111, cm 24x12.
(Minimamoralia. 28).
collana: Minimamoralia
ISBN: 88-6218-151-5
- EAN13: 9788862181518
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Nel 1685, Sir William si avviava ai sessant'anni e aveva lasciato da quattro la politica attiva ritirandosi in campagna. Il diplomatico, nell'agio della sua residenza si diletta di letteratura. "Gli orti di Epicuro" si apre con questa considerazione: «La stessa facoltà della ragione, che dà all'uomo una notevole superiorità privilegiata su tutti gli altri esseri della creazione, produce però le deficienze più gravi della natura umana, rendendo questa soggetta a turbamenti, a miserie o almeno a inquietudini maggiori di quelle subite da altre creature». Temple si volge alle opere dei filosofi e dei poeti antichi. Gli insegnano come la felicità sia lo scopo dell'uomo e lo invitano a riflettere in che consista la felicità: se nella virtù (gli Stoici) o nel piacere (gli Epicurei). La politica pare a Temple «più contraria d'ogni altra cosa alla tranquillità di mente che gli antichi ritenevano e insegnavano essere la sola vera felicità dell'uomo». Dunque, il saggio Temple, felice nell'orto, anticipa l'affermazione da Voltaire consegnata a Candide: «bisogna coltivare il nostro giardino».