Peter Lindberg. Untold stories
Taschen
A cura di Lindberg P.
Testo Inglese, Francese e Tedesco.
Köln, 2020; ril., pp. 320, ill., cm 27x36.
(Fotografia).
collana: Fotografia
ISBN: 3-8365-7991-X
- EAN13: 9783836579919
Soggetto: Collezioni,Fotografia
Periodo: 1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 1.74 kg
Prima mostra di Peter Lindbergh curata dall'artista stesso poco prima della sua prematura scomparsa, l'esposizione Untold Stories, allestita presso il Kunstpalast di Düsseldorf, ha offerto al fotografo una tela bianca su cui dare libero sfogo alla propria visione e alla propria creatività. Godendo di un'assoluta libertà artistica, Lindbergh ha curato una collezione senza compromessi che getta una luce sorprendente sulla sua opera colossale. Guida ufficiale a questa mostra epocale, il libro è la testimonianza ampia e diretta di una collezione di impronta fortemente personale. Celebri in tutto il mondo, le immagini di Lindbergh hanno lasciato un segno indelebile nella cultura contemporanea e nella storia della fotografia. Questa collezione ci mostra il fotografo intento a sperimentare con la sua stessa opera e a narrare nuove storie rimanendo fedele al proprio linguaggio. Attraverso immagini emblematiche e totalmente inedite, Lindbergh sfida le sue stesse icone cogliendo momenti di intimità condivisa con personalità che gli sono state vicine per anni, tra cui Nicole Kidman, Uma Thurman, Robin Wright, Jessica Chastain, Jeanne Moreau, Naomi Campbell, Charlotte Rampling e molte altre. Questo volume di grande formato presenta oltre 150 fotografie, tra cui molti scatti inediti e altri che hanno avuto vita breve essendo stati commissionati da riviste di moda in uscita mensile quali Vogue, Harper's Bazaar, Interview, Rolling Stone, W Magazine, o The Wall Street Journal. Una esauriente conversazione tra Lindbergh e il direttore del Kunstpalast Felix Krämer, e un omaggio del suo amico intimo Wim Wenders, offrono uno sguardo ravvicinato alla realizzazione della collezione. Ciò che ne risulta è una dichiarazione intima e personale di Lindbergh sul proprio lavoro.