L'uomo che amava la Cina
Traduzione di Bottini A.
Milano, 2010; br., pp. 355, cm 13x22.
(La Collana dei Casi. 87).
collana: La Collana dei Casi
ISBN: 88-459-2529-3
- EAN13: 9788845925290
Soggetto: Società e Tradizioni
Testo in:
Peso: 0.501 kg
Ci sono biografie cui gli autori aggiungono robuste iniezioni di fatti più o meno avvenuti, nel tentativo, non sempre elegante, di farle assomigliare a romanzi: e ce ne sono altre in cui l'autore qualche fatto è costretto a toglierlo, perché il romanzesco non appaia inverosimile. A questa seconda categoria, non molto folta, appartiene la vita di Joseph Needham, brillante biochimico a Cambridge, nudista ante litteram, danzatore quasi professionale di balli folklorici dell'antica Inghilterra (con l'ausilio delle indispensabili cavigliere), comunista, marito esemplare di una biochimica inglese, Dorothy, e amante entusiasta di una biochimica cinese, Lu Guizhen ciascuna la migliore amica dell'altra. Una vita, quella di Needham, interamente sotto il segno dell'azione e del tumulto, che conosce il suo apice, ma non il suo epilogo, negli anni trascorsi in Cina, con complessi incarichi diplomatici, fra il 1943 e il 1946. Una vita nelle cui pause Needham trovò il modo e l'energia di curare diciotto volumi di un'opera capitale ancora oggi in corso di realizzazione, "Scienza e civiltà in Cina", straordinaria enciclopedia di una civiltà millenaria e al tempo stesso appassionante inchiesta sul cosiddetto "problema di Needham" - perché, se la Cina ha inventato quasi tutto (dalla polvere da sparo alla stampa), la scienza moderna si è sviluppata altrove, sulle sponde del Mediterraneo e dell'Atlantico?