Archigram/Metabolism. Utopie negi anni Sessanta
CLEAN - Cooperativa Libraria Editrice Architettura Napoli
Napoli, 2007; br., pp. 132, ill. b/n e col., cm 23x23.
(Architettura/Progetti).
collana: Architettura/Progetti
ISBN: 88-8497-109-8
- EAN13: 9788884971098
Soggetto: Saggi (Arte o Architettura),Storia dell'architettura
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.4 kg
Tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta il mondo dell'architettura sembra non poter fare a meno della nozione di megastruttura: ovunque si guardi fioccano immagini di architetture, ora mastodontiche ora futuribili, che hanno come unico denominatore comune quello di voler fare tabula rasa rispetto all'architettura fino ad allora prodotta. Tra i vari gruppi progettuali una pagina a sé spetta ad Archigram e Metabolism. Questo volume si è posto l'obiettivo di individuare i limiti della storiografia canonica e di fornire nuove possibili chiavi interpretative. Si ripercorre il cammino dell'utopia architettonica, partendo dal primo '900 e cioè dal macchinismo ludico-futurista di Sant'Elia alle prefigurazioni espressioniste e costruttiviste di Taut e Chernikov, passando per i "progenitori" dell'utopia megastrutturale attraverso le sperimentazioni dei maestri del Movimento Moderno quali Le Corbusier, sino ad arrivare alle utopie tecnologiche sostenute da Fuller e Wachsmann. Si è voluto anche aprire una finestra su ciò che in quegli anni accadeva in Italia, attraverso il lavoro dei gruppi radicali Archizoom e Superstudio, la cui singolare posizione critica, per alcuni versi nichilista, ha sancito insieme agli Expo di Montreal (1967) e di Osaka (1970) il tramonto dell'utopia megastrutturale, la cui eredità sarà soltanto in parte raccolta in alcune architetture contemporanee.