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Tecnodiversità. Tecnologia e politica

Castelvecchi

Traduzione di Antomarini B.
Roma, 2024; br., pp. 192, cm 15,5x21,5.
(Frangenti).

collana: Frangenti

EAN13: 9791256140367

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.19 kg


In epoca di globalizzazione, mentre si sgretolano le diversità locali, si generano anche «mostri gemelli: l'imperialismo da un lato; il fascismo e il nazionalismo dall'altro». I neoreazionari accusano la democrazia, con i suoi valori di uguaglianza e libertà, di aver favorito il "tramonto dell'Occidente", destinato a un futuro ipertecnologico dominato dall'intelligenza artificiale. Ma l'Illuminismo non è morto: dal ripiegamento sulle identità nazionali può salvarci solo un nuovo «pensiero planetario», una «cosmopolitica» che sia però al tempo stesso cosmopolitismo e cura del pianeta. In questo libro Yuk Hui interroga la tecnologia e le sue implicazioni politiche, evidenziando i limiti di una tradizione filosofica fondata sull'opposizione tra natura e tecnica. Una dicotomia sterile cui il filosofo cinese oppone un paradigma alternativo fondato sulla «tecnodiversità»: la possibilità di una molteplicità di tecniche intese come modi diversi di ordinare l'esperienza, per combattere così il rischio di una guerra che la «singolarità tecnologica» porta con sé.

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