Vito Massarotti (1881-1959). Un medico pioniere della psicotecnica nella prima metà del Novecento
Franco Angeli
Milano, 2013; br., pp. 240.
(La SociEtà moderna e contemp. Anal. contr. 116).
(La SociEtà moderna e contemp. Anal. contr. 116).
collana: La SociEtà moderna e contemp. Anal. contr
ISBN: 88-204-1271-3
- EAN13: 9788820412715
Soggetto: Società e Tradizioni
Testo in:
Peso: 0.424 kg
L'aspetto umano del mondo del lavoro è stato quasi sempre al centro dell'attenzione, sebbene le varie ideologie filosofiche, etiche, economico-socio-politiche, ci abbiano mostrato aspetti variegati e talora contrastanti. Ma dalla fine del XIX secolo ai primi decenni del XX e oltre, momento epocale di straordinarie invenzioni e/o scoperte scientifiche, qui preso in considerazione, si affermarono in modo eclatante gli studi della psicologia del lavoro, non disgiunti da quelli sulla fisiologia e l'energia, complessivamente volti ad una più proficua ed equa utilizzazione delle capacità umane lavorative. In tale contesto e non soltanto in questo, risalta la figura di Vito Massarotti medico neuropsichiatra - attivo nella Croce Rossa Italiana, in molte associazioni e direttore di un grande ospedale milanese -, il quale ha dedicato la maggior parte della sua vita scientifica allo studio delle doti psico-attitudinali, cioè all'applicazione della psicotecnica, vagliando migliaia di casi, per la sicurezza e la tutela dei lavoratori impiegati alla guida di mezzi nel trasporto pubblico. Fu pioniere nel settore della psicologia del lavoro e, prima ancora, appena laureato, fu precursore nell'affrontare anche temi molto diversi ma allora assai scabrosi come il suicidio/omicidio e l'omosessualità. Riteniamo che le caratteristiche peculiari del protagonista e gli argomenti trattati siano di grande interesse, in quanto tuttora molto attuali.