Il lavoro nel carcere che cambia
Franco Angeli
A cura di Giammello V., Mercurio A. e Quattrocchi G.
Milano, 2013; br., pp. 144.
(Politiche e Servizi Sociali. 306).
collana: Politiche e Servizi Sociali
ISBN: 88-204-2706-0
- EAN13: 9788820427061
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Peso: 0.252 kg
È universalmente riconosciuto che il lavoro, in carcere e in uscita dal carcere, costituisce se non l'unico il più importante strumento del trattamento rieducativo. Purtroppo però, è sotto gli occhi di tutti che questo non si traduce in realtà. Basti solo pensare che per ogni 100 euro delle già scarse risorse che lo Stato spende per i detenuti, solo 8 centesimi vanno alle attività di trattamento (lavoro, ma non solo). Il sovraffollamento e le condizioni della custodia fanno del carcere un luogo di ingiusta umiliazione e sofferenza. Del fallimento di un sistema che non riesce ad assolvere al compito assegnatogli dalla Carta costituzionale (art. 27, III comma) sono ancora prova i suicidi, gli episodi di violenza e autolesionismo e l'alto indice di recidiva. Non c'è dubbio, il carcere deve cambiare. E questo può avvenire soprattutto grazie al lavoro, perché senza lavoro sarà sempre e solo galera. Lavorare vale la pena. Perché ciò possa succedere torna certamente utile colmare una lacuna esistente in campo editoriale, offrendo riflessioni e strumenti per l'azione. È questa l'essenza ultima del volume, che raccoglie i risultati di una lunga e impegnativa ricerca e costituisce un vademecum (unico nel suo genere) offerto sia al grande pubblico, che deve sentire quale proprio dovere civico partecipare consapevolmente al dibattito sull'"emergenza carcere", che agli addetti ai lavori, ai quali il testo presenta una panoramica delle opportunità in grado di facilitare il cambiamento.