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Freud e Mussolini. La psicoanalisi in Italia durante il regime fascista

Franco Angeli

Milano, 2013; br., pp. 144, cm 15,5x23.
(Le Vie della Psicoanalisi. 18).

collana: Le Vie della Psicoanalisi

ISBN: 88-204-4309-0 - EAN13: 9788820443092

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.252 kg


Perché Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi, decise di firmare una dedica molto compromettente a Mussolini, il capo del fascismo italiano, il dittatore che non esitava ad eliminare i suoi oppositori, ricorrendo in qualche caso alla misura estrema dell'omicidio? Questo libro risponde a questa domanda, spiegando perché Freud sottoscrisse la sua dedica e come non fosse servita a niente. Poco dopo infatti apparve sul giornale di Mussolini, Il popolo d'Italia, un articolo assai polemico contro Freud, accusato addirittura di nutrire simpatie bolsceviche. Questo articolo di Mussolini ripeteva un'accusa lanciata qualche tempo prima dall'Osservatore romano, l'organo della Santa Sede, che aveva ricevuto l'imbeccata da uno dei più accaniti persecutori di Freud, il tedesco padre Wilhelm Schmidt. Il libro racconta quanto ampio fosse il fronte antifreudiano in tutta Europa, ma anche in Italia, dove nel 1930 la questura di Roma spiccò un mandato di cattura contro Freud, nel caso fosse venuto in Italia, come soleva fare da tanti anni. La campagna antifreudiana coinvolse ovviamente anche i pochi psicoanalisti italiani, che sopravvissero fortunosamente alla persecuzione fascista, finché nel 1938 le leggi razziali non misero a tacere anche loro.

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