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Meno di niente. Hegel e l'ombra del materialismo dialettico. Vol. 2

Casa Editrice Ponte alle Grazie s.r.l.

Traduzione di Montefusco W. e Salzani C.
Milano, 2014; br., pp. 706, cm 14x21.
(Saggi).
(Saggi).

collana: Saggi

ISBN: 88-6833-152-7 - EAN13: 9788868331528

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.56 kg


Platone, Hitchcock, l'Essere e il Nulla, Fichte, la fisica quantistica, la realtà delle finzioni, il Nirvana, Marx, Freud, la plebe, la follia, il sesso... e soprattutto Hegel e Lacan, anzi, più precisamente, la riscrittura lacaniana della dialettica di Hegel. "Meno di niente", l'ultima fatica filosofica di Slavoj Zizek, è un libro sterminato, che sembra voler parlare di "tutto quanto si trova sotto il cielo". Ma è anche un'opera destinata a far ricredere quanti considerano Hegel come il filosofo del "Sapere assoluto" che fagocita ogni cosa e la filosofia post-hegeliana (che spesso è filosofia anti-hegeliana) come ciò che pone rimedio a questa follia idealista. Perché la nostra situazione è identica a quella con cui doveva fare i conti Hegel e, forse, l'unico modo che abbiamo oggi di prevenire la catastrofe, di fermare l'accelerazione capitalistica, animata da un'implacabile pulsione di morte, è ripetere Hegel. Tuttavia, che cosa accadrebbe se per questa via approdassimo a una semplice, quanto sconvolgente, conclusione? "Se c'è qualcosa anziché il nulla, ciò non avviene perché la realtà ecceda il mero nulla, ma perché la realtà è meno di niente".

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