Marceline Desbordes-Valmore. Ritratto di una poetessa
Castelvecchi
Traduzione di A. Veneziani, Borgese M. e Pennacchietti N.
Roma, 2013; br., pp. 187, cm 15x22.
(Ritratti).
collana: Ritratti
ISBN: 88-6826-020-4
- EAN13: 9788868260200
Soggetto: Società e Tradizioni
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.33 kg
Esaltata da contemporanei come Hugo e Balzac, studiata nelle scuole e amata dai surrealisti, Marceline Desbordes-Valmore (1786-1859) è l'unica donna tra i grandi della poesia francese, figura mitica di sperimentatrice autodidatta ed eroina tragica. La sua esistenza - gli amori intensi e disperati, la durezza dell'infanzia, il dolore di madre sopravvissuta ai suoi figli - diventa per Stefan Zweig materia pulsante di un gioco di specchi, in cui l'opera e la vita si riflettono l'una nell'altra. Figlia di un pittore di stemmi caduto in disgrazia, Marceline fu prima attrice riluttante e dovette poi affrontare la difficoltà di essere, nell'Ottocento, scrittrice e donna. Zweig ne indaga con empatia i tormenti e i misteri, mostrando come la violenza delle disgrazie si trasformi in acuta percezione della sofferenza umana, e prenda forma una poesia semplice ma piena d'invenzioni, che apre la strada alle sperimentazioni di Verlaine. Il libro, alla sua prima traduzione italiana, è completato da diciassette poesie, una selezione di lettere e una breve antologia critica dove autori come Baudelaire e Sainte-Beuve si confrontano con la poetessa.