Il messale di Francois de Prez. Arte e storia ad Aosta nella seconda metà del XV secolo
Accademia University Press
A cura di Olivieri A. e Aceto M.
Torino, 2023; br., pp. 350, ill., cm 12x24.
(Prospettive Storiche. Studi e Ricerche).
collana: Prospettive Storiche. Studi e Ricerche
EAN13: 9791255000457
Soggetto: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,Arti Grafiche (Disegno, Incisione, Miniatura),Restauro Tecniche di conservazione Beni Culturali,Saggi (Arte o Architettura),Saggi Storici
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo
Luoghi: Piemonte e Valle d'Aosta
Extra: Arte Bizantina
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Il Messale di François de Prez (Aosta, Biblioteca capitolare, cod. 21) è un manoscritto di notevole ambizione, sia per le sue dimensioni che per le scelte decorative promosse dal committente, vescovo di Aosta dal 1464 al 1511. Il volume intende dar conto dell'importante intervento di restauro che ha interessato il Messale nel 2020 e delle capillari indagini diagnostiche correlate, nonché degli esiti del convegno tenutosi ad Aosta l'11 dicembre 2021, durante il quale il manoscritto è stato studiato in tutti i suoi molteplici aspetti: da quelli prettamente storico-artistici, a quelli codicologici, paleografici, liturgici e materiali. Parimenti significativa risulta l'analisi a tutto tondo della figura di François de Prez, che cerca di colmare, almeno parzialmente, l'assenza di una biografia sul committente del Messale. Il ruolo cruciale del vescovo nel contesto politico e artistico aostano è indagato partendo dalle fonti, dai documenti d'archivio e dalle altre opere che si ricollegano al suo nome (gli stalli del coro della cattedrale di Aosta, gli interventi architettonici e le vetrate nello stesso edificio), con uno sguardo sulla produzione figurativa valdostana durante gli anni del suo lungo episcopato. Il volume, nato dalla collaborazione tra istituzioni diverse, si presenta dunque come una miscellanea interdisciplinare, con il coinvolgimento di studiosi e professionisti di ambito differente, e con lo scopo di fare luce su uno dei periodi più fervidi della storia e della storia dell'arte valdostana nell'autunno del Medioevo.