libreria specializzata in arte e architettura
english

email/login

password

ricordami su questo computer

invia


Hai dimenticato la tua password?
inserisci il tuo email/login qui sotto e riceverai la password all'indirizzo indicato.

invia

chiudi

FB googleplus
ricerca avanzata

Indicazioni per un progetto di restauro con appendice bibliografica

Alinea Editrice

A cura di Marino L.
Firenze, 2006; br., pp. 80, cm 17x24.

ISBN: 88-6055-053-X - EAN13: 9788860550538

Soggetto: Architettura e Arte Civile,Restauro Tecniche di conservazione Beni Culturali

Periodo: 1960- Contemporaneo

Luoghi: Nessun Luogo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.19 kg


Il Laboratorio di Restauro si propone di fornire agli studenti indicazioni metodologiche e strumenti operativi necessari alla redazione di un progetto di restauro e alla gestione di un cantiere considerando gli aspetti relativi alla storia del costruire tradizionale, ai processi di degradazione dei materiali e dissesto delle strutture, alle indagini diagnostiche, alle procedure di intervento e a quelle di controllo "a cantiere aperto" e in fase di collaudo. Il Laboratorio mira alla formazione di operatori (progettisti, specialisti nei vari settori di indagine e intervento, direttori dei lavori) impegnati in un settore professionale che ha connotazioni certamente singolari (e diverse da quelle richieste per la progettazione del "nuovo") e che esige un curriculum di studi appropriati e tirocini sul campo specifici. Soprattutto quando si è in presenza di manufatti che presentano soglie di tollerabilità molto ridotte e delicati livelli di vulnerabilità (non soltanto strutturale).
Il Laboratorio ha uno scopo essenzialmente didattico ma non tralascia alcuni aspetti della ricerca poiché vuole indirizzare gli studenti verso atteggiamenti critici e suggerire una maggiore apertura verso sperimentazioni consapevoli. La considerazione che sta alla base delle attività didattiche è che il restauro non è soltanto un'azione tecnica, per quanto raffinata e mirata, ma costituisce una responsabilità culturale e civica capace di influire, nel bene e nel male, su realtà locali pluristratificate e che abbiamo il dovere di tutelare.
Il restauro dovrebbe essere una occasione che coinvolge una Comunità e crea occasioni per il recupero di buoni livelli di consapevolezza culturale e civile e favorisce lo sviluppo di un rinnovato senso collettivo della tutela del proprio patrimonio culturale. Da questo punto di vista il cantiere di restauro potrebbe costituire una base informativa originale e potente stimolo per migliorare la qualità degli altri interventi. Un intervento, soprattutto quando è basato sull'impiego di materiali locali e tecnologie tradizionali può presentare importanti obbiettivi (anche) formativi e può diventare, in tal modo, un prezioso strumento di educazione permanente.
Allo stato attuale, molti sostengono l'importanza di normative capaci di assicurare azioni di controllo delle variabili che si trovano a incidere sulla qualità del processo edilizio ma, di fatto, non si è ancora pienamente sviluppata la pratica di una rilettura dell'arte tradizionale del buon costruire. Nella pratica del cantiere di restauro tende a prevalere, invece, la logica della trasformazione sulla conservazione e del consolidamento sulla manutenzione, la sostituzione di parti piuttosto che il miglioramento limitato all'essenziale, l'uso di prodotti sintetici (non ancora ben sperimentati) piuttosto che malte confezionate in maniera tradizionale (di affidabilità verificata da impieghi talvolta centenari).
Le attività formative previste dal Laboratorio si articolano intorno a una didattica breve basata sulle conoscenze di base, quelle acquisite e sulle abilità che progressivamente vengono ottenute. Funzionale a tale progetto è l'adozione di una didattica che consente la comprensione e l'elaborazione dei nuclei fondamentali del vasto ambito disciplinare attraverso una serie di attività in aula e di esercitazioni da svolgere "sul campo", a diretto contatto con siti e monumenti. Con questo si consente agli studenti di comprendere globalmente il significato della materia e di scegliere gli approfondimenti dei punti che ognuno ritiene di maggiore interesse e più congeniale. In tal modo, oltre a concentrare la maggior parte delle attività didattiche, teoriche e applicative, in tempi concentrati si può procedere alla individualizzazione del lavoro, con un incremento della motivazione personale e, di conseguenza, dei risultati finali. L'attività didattica deve tener conto anche delle condizioni delle Facoltà di Architettura e del diffuso stato di demotivazione in cui si trova una gran parte degli studenti con una conseguente empasse sulla quale si dovrebbero trovare nuove occasioni di riflessione. L'azione ripetuta e regolare da parte dei docenti dei lavori progressivamente svolti facilita l'accertamento del livello di preparazione degli studenti che vengono, allo stesso tempo, indirizzati verso una pratica di autocorrezione e di reciproco controllo.
La metodologia adottata è quella del "problem solving" al fine di stimolare gli studenti alla costante ricerca di criteri di indagine e soluzioni operative da scegliere consapevolmente tra un complesso di esempi noti e collaudati dalla pratica senza escludere la sperimentazione di soluzioni innovative e adottabili nelle diverse situazioni evitando, in ogni caso, di cadere nell'automatismo delle operazioni da compiere.

COMPRA ANCHE



OFFERTE E PROMOZIONI
€ 8.00
€ 10.00 -20%

spedito in 24h


design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci