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Costruzione di un progetto

Alinea Editrice

Firenze, 2004; br., pp. 142, ill. b/n e col., cm 22x24.
(Architettura del Paesaggio. Nuova Serie. 15).

collana: Architettura del Paesaggio. Nuova Serie

ISBN: 88-8125-832-3 - EAN13: 9788881258321

Soggetto: Architettura e Arte Civile,Edilizia e Materiali,Saggi (Arte o Architettura),Urbanistica e Viabilità

Periodo: 1960- Contemporaneo

Luoghi: Milano

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.64 kg


Il progetto del libro sul Concorso dei Giardini Garibaldi deve, secondo me, esprimere la stessa novità che è stata la nostra decisione di lavorare insieme. Deve anche, io credo, esprimere il modo particolare in cui abbiamo lavorato e cioè non preconcetto, non dottrinario e non declamatorio, particolarmente attento a non farsi chiudere dai luoghi comuni che ingombrano l'architettura e l'urbanistica contemporanea e hanno l'apparenza risolutiva ma in realtà sono dirottamenti fuori dall'itinerario autentico dell'architettura.
Il libro dovrebbe dunque essere "tentativo" come è stato il processo che abbiamo percorso: svelto, sorprendente. Tutta l'ideologia, il politico, il sociologico che è nel progetto dovrebbe essere sottinteso. Il contenuto o le intenzioni ecologiche, il recupero di una comprensione profonda ma intelligente e attiva con la natura, il coinvolgimento dei cittadini, la partecipazione,... dovrebbero essere dati come impliciti: riemergono dalla struttura organizzativa e dall'impianto formale del giardino e non si dichiarano perché sono sostanza del progetto, sono loro stessi progetto, che non ha bisogno di lunghe didascalie parallele.
Non dovremmo dimenticare che, senza mai codificarli, nel nostro progetto ci siamo proposti due obiettivi:
- come riscoprire e recuperare un modo di sviluppo urbano "per paesaggi" che aveva reso magnificente Milano tra 700 e 800; e che poi era stato negato sotto la spinta della speculazione edilizia e della burocrazia amministrativa;
- come "tentare" nuove concezioni, metodi, tecniche, procedure, ecc.. per uscire dalla pratica di organizzare e urbanizzare il territorio per blocchi edilizi consecutivi e per dissolvere le persistenti ambiguità che continuano a legittimare lo zoning.
Abbiamo raggiunto questi obiettivi?
No di certo, per ora. Ma credo che ci saremmo riusciti se avessimo avuto l'occasione di continuare.
G.D.C

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