Appennino parco d'Europa. Abruzzo, Molise e Puglia
Alinea Editrice
A cura di Gambino P.
Firenze, 2004; br., pp. 226, ill., cm 17x24.
ISBN: 88-8125-865-X - EAN13: 9788881258659
Soggetto: Parchi, Giardini e Ambiente,Regioni e Stati
Luoghi: Abruzzo e Molise,Puglia
Testo in:
Peso: 0.58 kg
e ambientale dei contesti di vita l ocali di Walter Fabietti - Alcuni approfondimenti di Piero Rovigatti
La presentazione dei tre studi d'area qui illustrati si inserisce opportunamente nel processo complessivo di elaborazione e comunicazione riguardante il Progetto APE; processo formalmente avviato nel 2000 con l'approvazione di uno specifico Programma d'azione da parte della Commissione per lo sviluppo sostenibile del CIPE, ma già negli anni precedenti promosso da vari soggetti, fra cui il Servizio Conservazione Natura del Ministero Ambiente, Regioni, Unione delle Province, varie sedi universitarie, Federparchi e Legambiente. I tre studi d'area fanno parte infatti dei dodici studi sviluppati nell'ambito della "ricerca interuniversitaria sull'infrastrutturazione ambientale e le prospettive di valorizzazione della fascia appenninica nel quadro europeo", condotta da un'ampia coalizione di gruppi universitari sulla base di una Convenzione stabilita dal Ministero Ambiente col Ced-Ppn del Politecnico di Torino, in qualità di capofila della coalizione suddetta. Tale ricerca, che costituisce per ora il contributo conoscitivo e propositivo più consistente allo sviluppo del Progetto APE, ha alimentato, a partire dal 2001, una vasta attività di dibattito, confronto e discussione nelle sedi più diverse, nazionali ed internazionali, alla quale l'approfondimento di questi tre studi può utilmente concorrere, sia sul piano metodologico che sul piano del merito.
Il contributo che la ricerca ha offerto al Progetto APE si è sviluppato a tre livelli:
1, la costruzione di un quadro conoscitivo, basato su documentazioni ed elaborazioni multidisciplinari,
2, la proposta di uno schema d'inquadramento strategico, atto ad orientare le politiche, i piani e i progetti dei vari livelli e settori,
3, l'elaborazione di 12 studi d'area, relativi ad altrettanti ambiti vasti, dislocati lungo l'intera catena appenninica, atti ad approfondirne i caratteri, le dinamiche e le potenzialità, anche in vista dei "progetti pilota" previsti dal Programma CIPE.
I tre contributi non sono affatto in sequenza. Ed in particolare gli studi d'area non vanno intesi come semplici specificazioni od approfondimenti dello schema generale, ma piuttosto come elaborazioni, relativamente autonome, di iniziative, riflessioni, attese, visioni ed intenzioni locali, tali da stimolare la ricerca di un'identità collettiva (storicamente debole, a fronte della straordinaria ricchezza di identità locali) e la costruzione progressiva di strategie di valorizzazione complessiva. Il rapporto degli studi d'area col quadro strategico globale è quindi d'interazione bilaterale e non può che situarsi dinamicamente in un processo di governance in cui le modalità dell'interazione (cooperazione sinergica, concertazione interistituzionale, partenariato pubblico-privato, partecipazione sociale alla formazione delle scelte) contano più dei risultati parziali via via raggiunti. Le dimensioni prima ricordate conferiscono ovviamente a questo tentativo il carattere di una sfida difficile e complessa, ricca di implicazioni politiche non meno che teoriche e disciplinari.
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