Bollettino della Società di Studi Fiorentini. La Tutela del Paesaggio Toscano tra storia e critica. 15/2006
Alinea Editrice
Firenze, 2006; br., pp. 208, ill. b/n num. n.t., cm 17x24.
(Bollettino della Società di Studi Fiorentini. Rivista semestrale di studi storici. 15).
collana: Bollettino della Società di Studi Fiorentini
Soggetto: Parchi, Giardini e Ambiente,Periodici,Regioni e Stati,Restauro Tecniche di conservazione Beni Culturali,Saggi (Arte o Architettura),Saggi Storici,Storia dell'architettura
Periodo: 1960- Contemporaneo,Tutti i Periodo
Luoghi: Firenze,Toscana
Testo in:
Peso: 0.68 kg
Da quella esperienza, che ha avuto non solo molta eco ma anche notevole fortuna, discende questo numero 'speciale' del "Bollettino", che nasce per dare conto, in una prospettiva regionale toscana, delle acquisizioni, dei contributi, dei dibattiti svolti in relazione ad un tema particolarmente sentito dall'opinione pubblica: quello cioè della "Tutela del Paesaggio toscano. Già la decisione di dedicare un numero monografico del "Bollettino" alla "Tutela del paesaggio toscano" è risultata impegnativa contro ogni previsione; nonostante che l'operazione sembrasse apparentemente semplice nella scelta di un tema universalmente noto e condiviso, per la bellezza oggettiva del Paesaggio toscano e per la qualità delle sue strutturazioni antropiche, non per questo è risultato semplice portarla in fondo con coerenza. Difatti la "Tutela", seppur da molti sottovalutata nella sua importanza se non addirittura trascurata, costituisce il primo, imprescindibile passo per il mantenimento e la trasmissione del Paesaggio Toscano e delle sue caratteristiche. Tanto più nella situazione in cui nessuno, in definitiva, possiede un quadro completo e chiaro di come si articoli, come funzioni e come si esplichi quella Tutela stessa che tutti invocano, ma che se si analizza nel profondo risulta essere la somma delle numerose 'Tutele' tra loro intersecate, se non quando addirittura conflittuali, piuttosto che di una Tutela vera e propria. Ma tutto ciò ha fatto emergere anche un ulteriore, inaspettato, aspetto problematico, connesso in questo caso alla stessa definizione di "Paesaggio": sono state, infatti, le diverse stagioni culturali, storicamente dispiegatesi, ad aver ingenerato, o alternativamente appiattito, la differenza tra il concetto di "Territorio" e quello di "Paesaggio". In una sorta di polarità wölflinniana si è passati, nel corso del Novecento, a parlare di "Paesaggio" poi di "Bellezza naturale", quindi di "Bellezza panoramica"; e ancora di "Territorio", poi di "Bene paesaggistico" quindi di nuovo di "Paesaggio". Ne è derivata una 'confusione' di fondo, che ha distratto Tecnici e Amministratori, Studiosi e Fruitori, nell'ulteriore intersecazione tra le problematiche relative al rapporto tra Città e Campagna, tra Urbanesimo e condizione postmezzadrile, tra Modernità e ritardo nello sviluppo, tra abbandono della campagna e "spread towns".
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