La formazione degli architetti negli anni Sessanta
Alinea Editrice
Firenze, 2004; br., pp. 335, ill. b/n, cm 17x24.
(Rassegna di architettura e urbanistica. 112/113/114).
collana: Rassegna di architettura e urbanistica
Soggetto: Urbanistica e Viabilità
Periodo: Nessun Periodo
Luoghi: Nessun Luogo
Testo in:
Peso: 1.09 kg
Nel dicembre 2002 si è tenuto presso la Facoltà di architettura Valle Giulia il Convegno "La formazione degli architetti romani negli anni sessanta.. L'incontro promosso da Franco Purini trova seguito in queste pagine che raccolgono non solo le testimonianze di coloro i quali sono intervenuti quel giorno ma anche di molti che parteciparono alla intensa vita culturale degli anni sessanta. L'insieme degli scritti rappresenta inevitabilmente una pane, anche se ampia e varia, delle esperienze vissute da una generazione che ebbe un ruolo determinante nella cultura architettonica del paese. Agli scritti si alternano anche progetti, tesi di laurea e immagini che ci introducono in un panorama culturale denso e complesso. Ai testi e ai progetti segue una appendice in cui sono stati elencati: gli "studi" di architettura composti da studenti e neolaureati, veri e propri baluardi della nuova cultura architettonica; gli estratti di manifesti-programmi dei vari studi; sintesi di ricerche, di espressione di intenti, di dibattiti e di saggi teorici; ma anche testimonianze relative ai luoghi di ritrovo, ai locali, alle librerie, ai cinema allora frequentati, che nell'insieme danno conto di una formazione intensamente cercata e molteplicemente alimentata. fuori dai canoni della vecchia scuola; infine è stata raccolta una bibliografia - da considerarsi parziale - che ripercorre ciò che è già stato scritto sulla Scuola e sugli anni sessanta-settanta.
I contributi sono inoltre riportati nell'ordine seguito nella giornata di studi. A questi seguono in ordine alfabetico i saggi pervenuti successivamente. Gianfranco Neri, un esponente di una generazione più giovane di quella al centro dell'incontro, ha moderato la giornata di studio che non prevedeva un programma preventivo degli interventi, per dare più libertà e verità alla discussione.