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Vincenzo Gemito. Dal Salotto Minozzi al Museo di Capodimonte

Arte'm

A cura di Capobianco F. e Mormone M.
Napoli, Museo di Capodimonte, 6 febbraio - 30 aprile 2015.
Napoli, 2014; br., pp. 160, 150 ill. col., cm 24x30.
(Storia e Civiltà).

collana: Storia e Civiltà

ISBN: 88-569-0477-2 - EAN13: 9788856904772

Soggetto: Arti Decorative (Ceramica, Porcellana, Maiolica),Arti Grafiche (Disegno, Incisione, Miniatura),Saggi (Arte o Architettura),Scultura,Scultura e Arti Decorative - Monografie

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.92 kg


La mostra presenta, per la prima volta, una selezione di circa 90 opere della storica e preziosa raccolta Minozzi, una nuova acquisizione comprata, lo scorso anno, dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per il Museo di Capodimonte: una raccolta di 372 opere di Vincenzo Gemito composta da disegni, sculture in bronzo, marmo, terracotta. La collezione sarà interamente e stabilmente esposta nelle nuove sale espositive dell'Appartamento reale di Capodimonte, al termine dei lavori di ristrutturazione.
Achille Minozzi, ingegnere, imprenditore e appassionato d'arte iniziò a raccogliere le opere di Gemito fin da giovane e nella sua abitazione, agli inizi del Novecento, creò una sala dedicata alla collezione. Minozzi aveva con l'artista un rapporto di amicizia e di protezione, il valore della collezione è dato anche dalla provenienza diretta delle opere senza intervento di intermediari. La cospicua raccolta grafica, traversa l'intero arco del percorso creativo, come una sorta di "diario su carta", mette in luce la dimensione privata di Vincenzo Gemito, rivelandone la naturale propensione al ritratto ma anche le complesse problematiche vissute tra pensiero, progettazione e opera finita.
Anche la selezione di opere esposte ripercorre l'intera esperienza artistica di Gemito, scandita dai temi che maggiormente lo affascinarono: i ritratti in terracotta del pittore Petrocelli (1864 ca.) e di Maria la zingara (1881 ca.), quelli in bronzo di Domenico Morelli (1873), Giuseppe Verdi (1873) e Mariano Fortuny (1874), le opere ispirate al mondo classico, come la copia della Psiche del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Filosofo e la maschera di Alessandro Magno e un' importante selezione di disegni relativi ai temi più noti della produzione di Gemito, come il Pescatore, l'Acquaiolo, l'Arciere, oltre ad alcuni abbozzi per il famoso Trionfo da tavola che il re Umberto I di Savoia gli commissionò proprio per Capodimonte e oggi esposto nella nuova sezione dell'Ottocento.
L'intera collezione è documentata in un video che sarà proiettato nelle sale della mostra.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci