Rimozione e memoria ritrovata. La letteratura tedesca del Novecento tra esilio e migrazioni
Artemide Edizioni
A cura di Cottone M., Dolei G. e Perrone Capano L.
Roma, 2013; br., pp. 280, ill. b/n, cm 15x21.
(Proteo. 69).
collana: Proteo
ISBN: 88-7575-174-9
- EAN13: 9788875751746
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.36 kg
L'eredità dolorosa e traumatica dell'esilio è al centro di dinamiche memoriali complesse in cui il ricordare è spesso segnato dalla volontà dell'oblio. I saggi contenuti in questo volume si muovono sul filo di quest'alternanza: nella prima sezione sono dedicati a scrittori che hanno vissuto in prima persona l'esilio sotto il nazionalsocialismo (come Thomas Mann, Anna Seghers e Hans Sahl) e ne hanno scritto nell'immediato. Una seconda sezione è riservata alla 'memoria ritrovata', ossia a quegli scrittori, come Martin Walser, Günter Grass e Uwe Timm, che solo dopo molti decenni hanno sentito il bisogno di indagare la scena pubblica e privata del dodicennio nero, cercando di sanarne le ferite per il tramite della scrittura. Un'ultima sezione è dedicata alla letteratura transculturale, cioè a quegli autori provenienti da paesi come Bosnia, Iran e Turchia, che non hanno più voluto o potuto vivere nella patria originaria e sono emigrati in Germania. Qui Sudabeh Mohafez, Emine Sevgi Özdamar, Marica Bodrozic', Fatih Akin e altri artisti hanno dato al mondo letterario e cinematografico tedesco contributi che si muovono tra due culture, quella originaria e quella attuale, facendo della Germania un paese-cerniera tra mondo orientale e mondo occidentale.