Il sutra di Hui Neng. La scrittura fondamentale del buddhismo zen
Astrolabio Ubaldini
A cura di Humphreys C.
Roma, 1978; br., pp. 128, cm 15x21.
(Civiltà dell'Oriente).
collana: Civiltà dell'Oriente
ISBN: 88-340-0244-X
- EAN13: 9788834002445
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Il sutra esposto dal Sesto Patriarca sull'Alto Trono del Tesoro della Legge, che riporta le prediche e i detti di Hui Neng, è l'unico testo cinese contenuto nel Tripitaka (il canone buddhista) che porti il titolo di sutra, riservato alle prediche del Buddha e a quelle dei grandi bodhisattva. Esso è dunque il solo sutra pronunciato da un nativo della Cina. La sua importanza è fondamentale sia perché è all'origine dello sviluppo specificamente cinese della scuola buddhista Dhyana, cioè del buddhismo ch'an o zen, sia perché forse nessun maestro prima di Hui Neng aveva fatto un così diretto appello alle masse. La concezione del buddhismo contenuta in questo sutra, che fu chiamata la Scuola dell'Illuminazione Improvvisa, è illustrata in una serie di discorsi e fatti della vita di Hui Neng. In una sezione biografica, attribuita a Hui Neng stesso, si racconta come un laico addetto ai più umili servizi nel monastero, illetterato e del tutto digiuno di ogni studio, sia divenuto il Sesto Patriarca della Cina, ricevendo dalle mani del Quinto Patriarca il manto e la ciotola delle elemosine appartenuti a Bodhidharma. Il sutra di Hui Neng è un caposaldo di tutto il buddhismo, sia sotto l'aspetto dello studio teorico che sotto quello della comprensione pratica del messaggio buddhista.