Contro la Chiesa. I moti pro Ferrer del 1909 in Italia
BFS
A cura di M. Antonioli, Dilemmi A. e Torre Santos J.
Pisa, 2009; br., pp. 287, cm 16x24.
(Quaderni Rivista Storica dell'Anarchismo. 4).
collana: Quaderni Rivista Storica dell'Anarchismo
ISBN: 88-89413-41-7
- EAN13: 9788889413418
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.67 kg
Francisco Ferrer y Guardia, anarchico promotore del movimento delle scuole laiche in Spagna, venne fucilato a Barcellona cento anni fa, nell'ottobre 1909. In tutta Europa si svilupparono mobilitazioni per la sua liberazione e contro l'esecuzione. In Italia le proteste assunsero un forte contenuto anticlericale e, in taluni casi, forme preinsurrezionali. Nell'accusare la Chiesa della sua morte, i moti prò Ferrer si inserivano in un ampio processo che vide la diffusione nella società italiana di motivi culturali e rivendicazioni politiche laici e anticlericali, in seguito interrotto dal fascismo e dalla politica concordataria. Le mobilitazioni, che coinvolsero anarchici, socialisti, radicali, repubblicani e liberali, furono uno dei più intensi episodi di quel "fronte anticlericale" che, attraverso istanze di progresso e laicizzazione della vita pubblica, riunì tendenze politiche diverse nella convinzione che la politica vaticana e l'intervento della Chiesa nella società italiana fossero un grave ostacolo al progresso del Paese. Ferrer divenne in breve un nuovo Giordano Bruno, un simbolo e un mito nella lotta contro l'"oscurantismo" della Chiesa cattolica.