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Giorgio Vicentini. Colore

Baldini Castoldi Dalai

A cura di Madesani A.
Milano, 2012; ril., pp. 130, ill. b/n e col., cm 25x28.

ISBN: 88-6620-284-3 - EAN13: 9788866202844

Soggetto: Fotografia,Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)

Periodo: 1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.081 kg


Alla voce professione sul suo documento di identità c'è scritto pittore. E pittore Giorgio Vicentini lo è a 360° gradi. La pittura è la protagonista assoluta del suo cammino. Molti artisti avvertono la predisposizione sin da bambini, la storia ne è piena. Per lui è diverso, è un incontro casuale, intorno ai vent'anni, durante il servizio militare. Suo commilitone è un giovane pittore, che sarebbe diventato un amico e che gli presenta la pittura. La scintilla, come per l'amore tisico, scocca immediata. Giorgio, a quel tempo, studiava alla facoltà di Giurisprudenza, con un'idea romantica e un po' inconsapevole di cosa voleva fare, il criminologo. La scoperta della pittura lo cattura totalmente. In breve decide che nella vita avrebbe fatto quello. Lo comunica alla famiglia, che non gradisce, ma tollera, e inizia a sperimentare, a lavorare come un forsennato in un piccolo studio in via Cavour, a Varese. Inizia a fare qualche mostra, a vendere qualche opera, ma soprattutto fa ricerca sulla materia, sullo spazio. Gli anni Ottanta sono di grande sperimentazione sui materiali, sul senso del suo lavoro, per giungere sino al 1990, una sorta di spartiacque, che costituisce un momento di grande cambiamento per la sua vita professionale e non solo.

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