Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. Incontro di storie
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A cura di De Falco A.
Viterbo, 2005; br., pp. 192, ill., cm 24x22.
(I Centri Storici).
collana: I Centri Storici
ISBN: 88-86210-52-3 - EAN13: 9788886210522
Soggetto: Architettura e Arte Religiosa,Centri Minori
Luoghi: Lazio
Extra: Religione e Arte Religiosa
Testo in:
Peso: 0.7 kg
Di questo restauro e del volume che qui si presenta bisogna dar atto ad Alessandro De Falco che con pochi interventi strettamente necessari ha restituito efficienza agli apparati strutturali e funzionali della chiesa, senza che l'immagine complessiva del monumento risentisse di tali ineludibili aggiornamenti.
Questo volume vuol essere, oltre che un'agile ed utile guida del monumento, un aggiornamento dei dati scientifici e conoscitivi della fabbrica, non rappresenta, quindi, una semplice ristampa della vecchia pubblicazione, ma una nuova opera che aggiorna e migliora la precedente consentendo una più approfondita conoscenza di una delle più importanti basiliche romane.
La basilica di Santa Maria degli Angeli rappresenta un esempio altissimo di restauro alla maniera del tempo finalizzato al riutilizzo moderno delle antiche strutture, come era d'uso dalle epoche più antiche fino a tutto il XVII secolo. Basti, infatti, ricordare per tutti la demolizione di parte della Domus Aurea per la realizzazione delle terme di Traiano e di Tito.
Nella basilica sono riutilizzati in maniera mirabile i ruderi delle antiche terme: la grande sala termale è trasformata in tempio e dedicata al culto della Vergine, intervento che si affianca ad altri che seguono i dettami dello stesso progetto culturale ed urbanistico e del gusto del periodo per il reimpiego delle strutture preesistenti, come l'antica annona trasformata in Santa Maria in Cosmedin o la destinazione al culto del Pantheon o di Santo Stefano Rotondo. Trasformazioni legate allo sviluppo urbanistico della città che, di volta in volta, ingloba nuove aree dell'antico centro urbanizzandole nuovamente per inserirle nel circuito della vita cittadina e conseguentemente intervenendo sui resti maestosi della Roma imperiale.
Nel caso di Santa Maria degli Angeli lo spazio classico che viene scelto per la realizzazione della nuova chiesa coincide con la sensibilità del progettista e questi adotta un linguaggio ad esso coerente, facendo sì che le vestigia antiche risultino evidenziate e valorizzate dalla nuova redazione architettonica dell'edificio.
Le grandi terme sono divenute spazi e strutture per la realizzazione del convento e molte delle attuali opere edilizie che insistono su questa area inglobano parti delle antiche terme, con diversi gradi di evidenza in relazione al gusto del periodo della loro ideazione; nel tempo sono inoltre cambiate le destinazioni di molte delle strutture che si erano sviluppate nell'area.
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