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Torino 1938-45. Una guida per la memoria

Blu Edizioni

Peveragno, 2003; br., pp. 128, ill. b/n e col., cm 11x21,5.
(Storia e Memoria).

collana: Storia e Memoria

ISBN: 88-87417-61-X - EAN13: 9788887417616

Soggetto: Architettura e Arte Militare,Città,Regioni e Stati,Saggi Storici

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Luoghi: Italia,Piemonte e Valle d'Aosta

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0 kg


La città intesa come «teatro della storia» è il criterio alla base di questa guida degli avvenimenti che si sono svolti a Torino tra il 1938 e il 1945. Preceduti da una breve cronologia, cinque mappe, cinque percorsi fatti di strade ed edifici ci raccontano la Torino delle leggi razziali, della guerra, della resistenza, della deportazione e della liberazione, permettendoci di ricostruire la memoria della città. Ogni percorso è introdotto da una scheda storica cui segue una mappa dei luoghi, corredata di descrizioni e fotografie.
1938: ecco la città delle leggi razziali, piazza Carlina centro del vecchio ghetto, la sinagoga che crolla sotto le bombe, le macerie setacciate alla ricerca dell'oro, i libri sacri della Torah venduti come cuoio per scarpe, l'ospizio israelitico che custodisce gli arredi salvati. Si avvicina la guerra, tra il 1940 e il 1942 Torino viene bombardata 14 volte, 2000 morti in città, gli ex voto della Consolata, le sirene delle fabbriche sostituite dalle sirene degli allarmi aerei. Al crollo del fascismo segue l'occupazione tedesca, comincia la resistenza. Le minoranze politicizzate costruiscono una rete clandestina che matura un'opposizione determinata al fascismo. Torino diventa il cuore della resistenza armata. Ecco affacciarsi lo spettro della deportazione, razziale e politica. La mappa di questa città interseca tutte le altre. Deportazione è anche resistenza, guerra civile, persecuzione razziale: il Campo della gloria, all'interno del Cimitero monumentale, e i solenni funerali al Deportato ignoto con cui, nel 1948, la città ricorda la tragedia, l'albergo Nazionale di via Roma quartier generale della Gestapo. Il quinto percorso è quello che ci racconta la città della liberazione. Il 18 aprile 1945 Torino si ferma, c'è uno sciopero generale di fabbriche, scuole, servizi e negozi. Dieci giorni dopo la città è libera e ricomincia a vivere.
A chiudere il libro, un sesto percorso, in cui Torino è città della memoria di alcuni dei maggiori scrittori italiani: Primo Levi, Cesare Pavese, Ada Gobetti, Carlo Levi, Guido Ceronetti e altri. Se il 25 aprile simboleggia la nascita del concetto di cittadinanza, riscoprire la memoria di quei luoghi può aiutare quel tempo a ridiventare vivo.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci