Le grandi storie della fantascienza. Vol. 9
Bompiani
A cura di Asimov I.
Traduzione di Cossato G. P. e Sandrelli S.
Milano, 2008; br., pp. 350, cm 12x19.
(Tascabili. Best Seller. 1072).
collana: Tascabili. Best Seller
ISBN: 88-452-6164-6
- EAN13: 9788845261640
Testo in:
Peso: 0.244 kg
Nel nono volume de Le grandi storie della fantascienza, Isaac Asimov comincia a raccogliere le inquietudini che, nel dopoguerra, serpeggiano nella società americana, come in ogni altra società. È il 1947, l'euforia per la guerra vinta dalle potenze antifasciste si sta attenuando. Sorgono altri problemi, che dividono gli stessi vincitori: politici, geopolitici, sociali. La fantascienza di stampo avventuroso resta appannaggio di un Jack Williamson, che aggiorna le formule degli anni Venti, mentre quella che pare occuparsi di pura tecnologia ha in Arthur C. Clarke il più illustre esponente. Accanto a questi nomi ne emergono altri, e nuove tendenze ancora embrionali. Sturgeon e Bradbury paiono interessarsi più all'uomo che agli "effetti speciali''. Il quasi esordiente William Tenn, con il suo caustico umorismo, mette in luce i difetti della società che lo circonda, e anticipa la science fiction che verrà. È un disagio collettivo, quello che mettono in luce, a volte trasfigurato in ironia, gli scrittori che Asimov chiama a raccolta: da un veterano come Lewis Padgett (pseudonimo di Henry Kuttner, quando scrive con la moglie Catherine L. Moore) all'inglese Eric Frank Russelt. Rispetto alla fantascienza delle origini, quella del secondo dopoguerra è profondamente diversa. Niente positivismo, piuttosto smarrimento. Carenza di finali lieti. E, se c'è da divertirsi, sarà un ghigno, più che una risata.