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Sculture romane del Settecento. Vol. 2

Bonsignori Editore Srl

A cura di Debenedetti E.
Roma, 2002; br., pp. 324, ill. b/n num. f.t., cm 17x24.
(Studi Settecento Romano. 18).

collana: Studi Settecento Romano

Altre edizioni disponibili: ISSB 1124-3910.

ISBN: 88-7597-309-1 - EAN13: 9788875973094

Soggetto: Saggi (Arte o Architettura),Scultura

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Luoghi: Roma

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.792 kg


La critica ha rinunciato ad una storia dei capolavori e dei capiscuola, forse appagante ma troppo parziale, e domina ora una volontà di definizione a tutto tondo della scultura romana del Settecento. L'interesse ai valori formali, spesso molto alti e talora di vera eccellenza, si coniuga con l'attenzione alle relazioni sociali, ai materiali e ai metodi di lavoro, alle dinamiche associative, ai rapporti con il mercato. Campeggia sullo sfondo una Roma culturalmente vivacissima e internazionale, innervata dalle presenze straniere degli artisti e dei nobili del Grand Tour.
Si noti il termine professione, non mestiere, per testimoniare innanzi tutto il modo in cui i protagonisti stessi si percepivano, ma anche il modo in cui erano considerati. Infatti la bravura tecnica si associa ad un sapere intellettuale che è capacità di cogliere e rielaborare una secolare e ammirata tradizione, confrontandosi senza inibizioni con il modello assoluto dell'Antico.
I numerosi saggi sono opera di studiosi accreditati, talora di giovani promesse, e presentano tagli critici diversi, ma per lo più attenti a quella realtà storica e documentaria che è fondamento della ricerca scientifica. In questo senso la ricerca è fedele a se stessa, secondo una definizione della curatrice Elisa Debenedetti, che di questo metodo ha fatto una pratica costante; fedele anche per la volontà di seguire sia percorsi cronologici sia tematici, di tessere una trama di relazioni intertestuali che genera chiarezza.

Più volte gli autori dei saggi hanno affermato la inadeguatezza degli studi sin qui esistenti sulla scultura romana settecentesca e, dunque, la ricerca è fedele a se stessa anche per la volontà di illuminare realtà poco note.
Nei volumi si è inoltre avuto l'accortezza di testimoniare tutte le declinazioni stilistiche della plastica settecentesca: dall'eredità berniniana, alla "distensione del Barocco", al neoclassicismo canoviano.
Nell'impossibilità di dar conto dei molteplici contenuti si evidenziano alcuni temi particolarmente rilevanti. L'antico è al centro dell'attività di numerosi artisti, e quindi di vari studi. Le reliquie del passato sono cercate, restaurate, collezionate, guardate come modelli, ma sono anche beni economici e quindi sono commerciate, alterate, contraffatte. Vi sono luoghi emblematici: le collezioni private e i nuovi musei pubblici che la visione illuminista predispone per l'educazione del gusto, ma anche le accademie e le botteghe. Ci sono personalità che catalizzano la trasformazione e, in questo senso, domina Canova.
Si annuncia un terzo volume che, partendo dai materiali qui presentati, potrà dare ulteriori contributi.

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