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Carlo I d'Angiò, Re di Sicilia e Senatore di Roma. Il Monumento Onorario nel Campidoglio del Duecento

Campisano Editore

A cura di Parisi Presicce C. e Di Gioia E.
Testo Italiano e Inglese.
Roma, 2009; br., pp. 120, ill. b/n e col., tavv., cm 17x21,5.
(Gocce/Drops).

collana: Gocce/Drops

ISBN: 88-88168-45-1 - EAN13: 9788888168456

Soggetto: Saggi Storici,Scultura

Periodo: 1000-1400 (XII-XIV) Medioevo

Luoghi: Lazio,Roma,Sicilia

Testo in: testi in  inglese, italiano  testi in  inglese, italiano  

Peso: 0.32 kg


Il volume illustra la Sala dedicata alle antichità medioevali dei Musei Capitolini, inaugurata nel luglio 2009 nel Palazzo dei Conservatori. Protagonista della Sala è la Statua di Carlo I d'Angiò, Re di Sicilia e Senatore di Roma, dello scultore e architetto toscano Arnolfo di Cambio. La monumentale scultura del re, ricavata da un frammento di trabeazione antica, è presentata nel nuovo, suggestivo allestimento accanto al meno conosciuto frammento marmoreo di arco gotico decorato con una figura a rilievo di Trombettiere, parte della cornice architettonica che includeva in origine la statua del sovrano angioino.
Le due sculture, originariamente dipinte e dorate, erano parte di un grandioso Monumento onorario fatto erigere da Carlo I d'Angiò probabilmente negli anni in cui egli ottenne per la seconda volta il titolo di Senatore di Roma, tra il 1268 e il 1278. I più recenti studi suggeriscono che il Monumento onorario fosse destinato ad essere collocato all'interno della grande aula medioevale del primo piano del Palazzo Senatorio, dove il Senatore, o un suo vicario, amministrava la giustizia civile e penale.
Il volume presenta brevemente anche le altre opere conservate nello stesso ambiente che illustrano altri aspetti della storia del Campidoglio nel Medioevo. Dalle duecentesche unità di misura per l'olio, il vino e le granaglie (denominate Congi), che documentano la presenza sul Campidoglio di un importante mercato nell'area compresa tra l'antico Palazzo Senatorio e la chiesa e convento di Santa Maria in Aracoeli, al pannello cosmatesco proveniente dallo smembrato pulpito dell'Epistola della chiesa di Santa Maria in Aracoeli, opera di Lorenzo di Tebaldo con il figlio Jacopo, che testimonia ai più alti livelli qualitativi la raffinata cultura dei marmorari romani tra la fine del XII e i primi del XIII secolo.
Il libro, curato da Elena Bianca Di Gioia e Claudio Parisi Presicce, con il doppio testo in lingua italiana e inglese ed un apparato d'immagine molto raffinato, è il primo di una collana destinata ad un ampio pubblico, dedicata a singoli temi di archeologia e storia dell'arte.

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