Ombre e Luci (1920-1960). Volti del Cinema nei Ritratti di Manlio Villoresi. dall'Archivio Fotografico del Museo di Roma
Campisano Editore
A cura di Grella A. e Margiotta A.
Roma, Palazzo Braschi, 27 giugno - 28 ottobre 2012.
Roma, 2012; br., pp. 152, ill., tavv. b/n, cm 15x22.
(Fotografia).
collana: Fotografia
ISBN: 88-88168-96-6 - EAN13: 9788888168968
Soggetto: Fotografia
Testo in:
Peso: 0.01 kg
Se alcuni dei ritratti eseguiti da Villoresi alla fine degli anni Trenta risentono del gusto flou dell'epoca, la successiva produzione del fotografo è meno pittorica: spesso si tratta di primi piani dove la persona raffigurata è rappresentata in maniera diretta con attenzione ai risvolti psicologici e ai riflessi naturalistici.
Per il grande teatro di prosa e lirico vediamo le immagini della Duse, di Emma Gramatica, Ruggeri, Gandusio e Mario Del Monaco.
Il cinema italiano del periodo fascista mostra Annibale Ninchi, accanto a interpreti del filone di evasione detto dei "telefoni bianchi", oltre alla grande diva del momento, Doris Duranti. Seguono Maria Mercader, Massimo Girotti e i ritratti di Anna Magnani e Raf Vallone che ci riportano agli anni del Neorealismo; il desiderio di rinascita e di evasione proprio di alcuni film dei primi anni Cinquanta è ricordato da Isa Barzizza e Franca Faldini, attrici di Totò, mentre i giovani Gassman, Anna Maria Ferrero e Mastroianni ci introducono verso la commedia all'italiana e gli anni della "dolce vita". Alle soglie del boom economico degli anni Sessanta riviviamo il diffondersi della canzone italiana con Modugno, e della televisione con Paolo Carlini e Alberto Lupo.
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