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Dilettanti del Disegno nell'Italia del Seicento. Padre Resta tra Malvasia e Magnavacca

Campisano Editore

A cura di Prosperi Valenti Rodinò S.
Roma, 2013; br., pp. 288, ill. b/n e col., cm 16x21,5.
(Saggi di Storia dell'Arte).

collana: Saggi di Storia dell'Arte

ISBN: 88-98229-11-9 - EAN13: 9788898229116

Soggetto: Arti Grafiche (Disegno, Incisione, Miniatura),Saggi (Arte o Architettura)

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Extra: Barocco & Rococò

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.81 kg


Il milanese padre Sebastiano Resta (1635-1714) della Congregazione dell'Oratorio, è una figura emblematica nella storia del collezionismo e del mercato del XVII secolo per i suoi noti traffici di opere d'arte: "dilettante del disegno" e conoscitore appassionato, nei molti volumi di disegni da lui raccolti (se ne conoscono cinque ancora integri, mentre di oltre venti i fogli sono dispersi tra i maggiori musei del mondo), attraverso acquisti e scambi, volle realizzare una storia dell'arte a temi, illustrata con fogli spesso di grandi artisti e comunque interessanti. Per questa sua attività fu in contatto con i maggiori collezionisti tra cui spiccano il Viceré di Napoli marchese del Carpio e il principe Livio Odescalchi, e con celebri teorici e biografi d'artisti del suo tempo, quali Giovan Pietro Bellori, Filippo Baldinucci e i bolognesi Carlo Cesare Malvasia e Giuseppe Magnavacca. In questo volume, attraverso quattro saggi - autonomi, ma collegati l'un l'altro dalle comuni tematiche - si ricostruiscono i densi scambi personali intercorsi tra Resta ed eruditi, collezionisti e mercanti, da Roma a Bologna allargandosi all'ambiente milanese da cui egli proveniva. Viene così alla luce un episodio a torto dimenticato della polemica in difesa dell'arte emiliana contro il Vasari, di cui Resta fu protagonista a Roma alla fine del Seicento: la genesi e la ricostruzione della Felsina vindicata contra Vasarium, libro di disegni composto dal Resta con un titolo programmatico che parafrasa quello della Felsina pittrice dedicato dal Malvasia ai pittori bolognesi, di cui si pubblicano inoltre le postille restiane. Attraverso una serie di carteggi inediti con Magnavacca e i collezionisti bolognesi Polazzi e Boschi, emerge il vivace mercato artistico di disegni e non solo, di cui Resta dalla romana Chiesa Nuova fu fulcro e promotore. Si mettono in luce infine l'interesse di Resta di recuperare, attraverso i disegni dei 'primitivi' e la riconsiderazione delle fonti locali, un segmento della tradizione critica della cultura figurativa lombarda.

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