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Adolfo Callegari (1882-1948). Da Ca' Pesaro ai Colli Euganei

Casa Editrice Il Prato

Arquà Petrarca, Casa Strozzi Copercini Giuseppin, 28 settembre - 9 novembre 2008.
A cura di Baradel V.
Saonara, 2008; br., pp. 176, ill. b/n, 52 ill. col., cm 21x26.
(Cataloghi d'Arte).

collana: Cataloghi d'Arte

ISBN: 88-6336-026-X - EAN13: 9788863360264

Soggetto: Collezioni,Pittura e Disegno - Monografie,Scultura e Arti Decorative - Monografie

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Luoghi: Umbria e Marche

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.77 kg


CONTENUTI: In occasione del sessantesimo anniversario della morte di Adolfo Callegari (pittore, archeologo, storico d'arte, custode dei monumenti, cultore degli Euganei) una mostra e un catalogo ricostruiscono e rendono omaggio all'illustre personaggio che attraversò da protagonista la cultura artistica della prima metà del secolo scorso in territorio veneto.
Nato nel 1882 a Padova, Adolfo Callegari dopo la laurea in Giurisprudenza nel 1906, si dedicò interamente alla pittura. Fu a Venezia (allievo di Luigi Nono) e all'accademia di Monaco (nella classe di Angelo Jank). Esordì nel 1912 con una sala personale a Ca' Pesaro; nel 1913 fu alla mostra della Secessione romana e a Ca' Pesaro; nel 1914 espose con i capesarini contestatori della Biennale all'Hotel Excelsior al Lido. La parentesi della guerra interruppe lo slancio in questa promettente direzione e lo volse verso una scelta di colto e raffinato isolamento nella cornice degli amati colli Euganei. Come pittore parteciperà ancora a qualche mostra. Nel 1916 si stabilì definitivamente ad Arquà dove divenne "Custode della casa del Petrarca", "Ispettore onorario ai monumenti" e sindaco realizzando il fondamentale restauro della casa del Poeta. Nel 1922 accettò l'incarico della direzione del Museo Nazionale Atestino che mantenne sino alla fine dei suoi giorni. Nel 1928 venne incaricato di ordinare le collezioni, e dal 1930 di dirigere, il Museo di Torcello da cui dipendevano anche gli scavi di Altino. Analogo incarico ricevette nel 1940 per il Museo di Belluno, interrotto a causa della guerra e ripreso alla vigilia della morte.
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DESTINATARI Questo agile volume si rivolge a tutti in particolare agli studiosi e appassionati di arte contemporanea e ai collezionisti.
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CURATORE Virginia Baradel è storico e critico d'arte. Ha collaborato con la Biennale di Venezia, la Fondazione Bevilacqua La Masa e con diversi musei veneti. Negli anni Novanta è stata consulente per l'arte del Novecento della Fondazione Querini Stampalia a Venezia. Negli ultimi anni ha curato la mostra "La grande svolta. Viaggio in Italia negli anni sessanta" (catalogo Skira) e "Boccioni prefuturista. Gli anni di Padova"(catalogo Skira). Suoi i saggi su Padova nei due volumi su "La Pittura del Novecento nel Veneto" (Electa-Mondadori-Regione Veneto). Collabora con la terza pagine delle testate Finegil del Nord Est: Il Mattino di Padova, La Nuova Venezia. La Tribuna di Treviso.

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