Francesco Guardi nella terra degli avi. Dipinti di figura e capricci floreali
Castello del Buonconsiglio
Trento, Castello del Buonconsiglio, 6 ottobre 2012 - 6 gennaio 2013.
Saggi e schede di Gianluca e Ulisse Bocchi, Silvia Proni, Salvatore Ferrari, Francesca de Gramatica, Stefano Volpin, Roberto Perini, Cristino Gervasi, Davide Bussolari.
Trento, 2012; br., pp. 302, ill. b/n e col., tavv., cm 21,5x28.
collana: Beni Artistici e Storici del Trentino. Quaderni.
ISBN: 88-7702-338-4 - EAN13: 9788877023384
Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Luoghi: Veneto,Venezia
Testo in:
Peso: 1.7 kg
Nelle lunette di Vigo, eseguite nel 1738 in collaborazione con il fratello Antonio, emerge, per la prima volta, un altro importante filone di attività di Francesco, sul quale la critica si è a lungo dibattuta, ossia la produzione di nature morte di fiori, che innova i modelli delle note composizioni floreali di Margherita Caffi ed Elisabetta Marchioni, innalzandoli a una delle più alte espressioni di tale genere. Questo ambito di attività incontrerà un successo di pubblico crescente nel corso del Settecento, ma a fronte della considerevole produzione della bottega, o degli imitatori, rarissime sono le nature morte riconducibili con sicurezza alla mano di Francesco Guardi. In mostra alcune nature morte siglate F.G. composizioni floreali che assumono un'importanza fondamentale nella comprensione della genesi della pittura di fiori guardesca, come genere autonomo. In questa coppia di tele appare evidente l'influsso esercitato su Francesco da Margherita Caffi e da Elisabetta Marchioni, pittrici che godevano ottima reputazione presso i collezionisti veneziani. Nella terra degli avi è dunque presente uno dei nuclei più importanti e universalmente noti di questi grandi interpreti della pittura veneziana del Settecento. La ricorrenza del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi costituisce perciò l'occasione per offrire al pubblico l'opportunità di ammirare una serie di capolavori del maestro che sono stati oggetto di interventi di restauro in alcuni casi e di campagna di indagini tecnico-scientifiche appositamente impostata e coordinata dalla Soprintendenza per i Beni Storico-artistici: ne risulta una mostra che, apportando nuove conoscenze alla produzione dei Guardi in terra trentina, si ricollega idealmente alla storica esposizione guardesca del 1949, organizzata a Trento da Giuseppe Fiocco e Rodolfo Pallucchini, fra i massimi studiosi della pittura veneziana, e a quella allestita a Castel Caldes nel 1993, per le celebrazioni del secondo centenario della morte del pittore, con catalogo a cura di G. Romanelli, A. Dorigato, E. Mich.
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