Civiltà fiscale. Riflessioni sul progetto «ideale» di Statuto dei diritti del contribuente
Cedam
A cura di Buccico C., Merone A. e Fiorentino S.
Padova, 2020; br., pp. 260.
(Studi giur. Fac. econ comm. . Univ. Verona).
collana: Studi giur. Fac. econ comm. . Univ. Verona
ISBN: 88-13-37298-1
- EAN13: 9788813372989
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 1 kg
L'approvazione delle Disposizioni in materia di Statuto dei diritti del contribuente ha costituito una novità importante nel panorama legislativo italiano e, pur con una certa frammentarietà e con il dichiarato intento di limitare l'intervento ai soli profili di garanzia per il contribuente, si caratterizza come vera e propria legge generale volta a fissare principi e "valori" fondamentali del rapporto Fisco contribuente, andando oltre i profili tradizionali della capacità contributiva. Chi magari sperava che l'introduzione di tale testo determinasse una "rivoluzione" nei rapporti tra contribuente e amministrazione e nel modo di fare le leggi tributarie ne sarà rimasto sicuramente deluso; non si può negare, tuttavia, che l'adozione dello Statuto abbia portato sicuri risultati, almeno per quanto riguarda la tutela del contribuente nell'ambito delle verifiche e degli accertamenti tributari. Rimangono certamente alcuni punti deboli, addebitabili in taluni anche alla scarsa precisione del legislatore ovvero ad un eccesso di "formale garantismo" nelle previsioni della legge. È proprio da tali premesse che è nato questo progetto, con l'auspicio cioè di contribuire ad un percorso di consolidamento sistematico dei principi statutari, al fine di attribuire anche alle disposizioni dai tratti più programmatici una maggior valenza applicativa. Tutto ciò nella convinzione che lo Statuto costituisce a tutt'oggi un corpo normativo di fondamentale importanza nel panorama della legislazione tributaria che da anni invoca la redazione di un codice sistematico della materia. Il lavoro che segue costituisce ancora un semilavorato, in parte immediatamente utilizzabile, in parte da approfondire ulteriormente. Il lavoro si prefigge l'obiettivo di essere non tanto un contributo scientifico conclusivo, ma un laboratorio aperto, un percorso conoscitivo appena intrapreso. Si è garantito un pluralismo metodologico, l'indipendenza, la libertà di opinioni di ciascuno degli autori coinvolti, senza pretese di una visione unitaria ed omologante.