Progetto guida per i borghi minori montani. Leverogne in Valle d'Aosta
Celid - Cooperativa Editrice Libraria di Informazione Democratica
A cura di Devoti C.
Torino, 2003; br., pp. 166, ill. b/n e col., cm 22x22.
(Scuola di specializzazione in storia. Analisi e valutazione dei Beni Architettonici e Ambientali).
collana: Scuola di specializzazione in storia. Analisi e valutazione dei Beni Architettonici e Ambientali
ISBN: 88-7661-561-X
- EAN13: 9788876615610
Soggetto: Cultura del Viaggio,Regioni e Stati,Urbanistica e Viabilità
Periodo: 1960- Contemporaneo
Luoghi: Piemonte e Valle d'Aosta
Testo in:
Peso: 0.67 kg
Il borgo montano di Leverogne, in Valle d'Aosta, situato all'imbocco della Valgrisanche, lungo l'antica via verso l'Alpis Graia, la strada consolare delle Gallie, è stato oggetto di interesse da parte della Scuola di Specializzazione in Storia, Analisi e Valutazione di Beni Architettonici e Ambientali del Politecnico di Torino nell'ambito delle ricerche per lo studio e la salvaguardia di borgate alpine con caratteristiche di valore storico-architettonico. Le indagini storiche dimostrano che il borgo ebbe sin dall'età antica un ruolo di spicco per la sua posizione strategica, mentre le indagini sui percorsi viari e i sentieri tracciano un quadro di complesse relazioni sistemiche di cui Leverogne non è un semplice nodo della maglia, ma spesso il vero fulcro propulsore. Lo studio dell'organizzazione politica e amministrativa dell'area lo colloca in un ruolo di primo piano, grazie alla sua posizione chiave e alla presenza da sempre, sull'altura scoscesa di Rochefort, di una struttura difensiva oggetto di aspre contese. Ma anche l'abitato riveste un ruolo fondamentale, come perno attorno al quale ruotava un'articolata organizzazione territoriale, composta di aree coltivate, limitrofe all'abitato, di boschi comuni e di stretta riserva del signore locale, di canali e pascoli, e in seguito luogo d'insediamento di una protoindustria fiorente in grado di connotare in modo significativo parti dell'abitato. Nella complessa rete di cappelle rurali, poi, la chiesetta di Leverogne è nodo primario, tanto da un punto di vista di rilevanza storica, tanto come originario baricentro della coscienza religiosa della vallata (molti paesi prima del XVII secolo gravitavano su Arvier e Leverogne e solo dopo la grande peste si dotarono di luoghi di culto meno lontani dal loro abitato). L'esito finale delle indagini appare dunque come un appello alla salvaguardia totale di una borgata "minore" che in realtà fu di importanza capitale nel processo di formazione di un territorio dalle caratteristiche di straordinaria complessità. Il tema del paesaggio diventa assolutamente prioritario: un paesaggio che passa attraverso la nozione di territorio storico, il quale può essere recuperato soltanto se torna ad essere "territorio da abitare", nella pienezza delle sue risorse e dei suoi valori storici, culturali, naturali.