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Arp e le Avanguardie nelle Collezioni della Città di Locarno

Città di Locarno

Locarno, 2000; pp. 354, ill. b/n e col., cm 24,5x28,5.

Soggetto: Collezioni,Pittura e Disegno - Monografie,Scultura,Scultura e Arti Decorative - Monografie

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Luoghi: Europa

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 2.05 kg


L'indagine all'interno delle Collezioni della Città di Locarno, iniziato lo scorso anno con la mostra 'Figure a confronto', prosegue ora con una rassegna, curata da Luigi Cavadini, che punta a ricostruire il cammino percorso dalle avanguardie europee, soffermandosi in particolare sulle esperienze che hanno avviato l'arte fuori dalla realtà di percezione immediata e quindi verso l'astrazione.

L'opera di Jean Arp (Strasburgo 1886-Basilea 1966), presente in modo consistente nelle Collezioni grazie alla donazione fatta dall'artista e della sua consorte Marguerite Hagenbach nel 1965, costituisce il fulcro della rassegna. Non solo per la quantità delle opere esposte, quanto per la complessità della sua ricerca che, dopo aver superato dadaismo e surrealismo, si sviluppa su tre percorsi in apparenza contrastanti, tra geometria, casualità (si pensi ai papiers déchirés e alle opere da essi derivate) e forme di carattere organico, forme, queste ultime, che non dimenticano né imitano la natura, ma ne recepiscono (interpretandole in novità) le forze vitali. Così i rilievi e le sculture a tutto tondo possono quasi sempre essere considerate forme in divenire, salde nella materia che le compone, ma vibranti per quella vitalità interna che le caratterizza. L'insieme di opere di Arp proposto nella mostra costituisce un cospicuo documento della sua attività, comprendendo sculture, rilievi e découpage databili tra il 1938 e il 1966.

Il percorso attraverso le avanguardie si sviluppa poi ampiamente lungo quasi tutto il secolo partendo dalle proposte maturate presso il Bauhaus e nei gruppi parigini "Cercle et Carré" e "Abstraction-Création" e giungendo, con alcuni assaggi di dadaismo e surrealismo, al concretismo svizzero e alle varie declinazioni dell'informale, in un'ottica particolarmente vasta che tiene conto di quanto è avvenuto nelle varie parti d'Europa.

Diversificati ed estremamente interessanti sono gli "assaggi" della produzione di artisti attivi nei movimenti più stimolanti del secolo: in evidenza, fra gli altri, con lavori significativi, Paul Klee, Max Ernst, Francis Picabia, Arthur Segal, Willi Baumeister, Julius Bissier, Alexander Calder, Alexej von Jawlensky, Meret Oppenheim, Piero Dorazio, Italo Valenti, Gerard Schneider, Walter Helbig e altri ancora. In particolare evidenza si pongono, inoltre, le esperienze di matrice geometrica che prendono le mosse dai lavori di Sophie Taeuber Arp, Theo Van Doesburg, Sonia Delaunay, Friedrich Vordemberge-Gildewart e Kurt Schwitters per poi svilupparsi nel tempo attraverso la ricerca di maestri come Max Bill, Josef Albers, Alberto Magnelli, Fritz Glarner, Jean Gorin, Camille Graeser, Johannes Itten, Richard Paul Lohse, Hans Richter, Aurelie Nemours e Victor Vasarely.

L'esposizione è accompagnata dal volume "Arp e le avanguardie nelle Collezioni della Citt di Locarno", da cui la mostra prende spunto (edizione Città di Locarno, 2000). Curato da Pierre Casè, raccoglie le opere d'avanguardia delle Collezioni ed è introdotto dai testi di Casè, Harriet Watts, Riccardo Prina e Pietro Bellasi.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci