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La collezione dei bronzi del Museo Civico Medievale di Bologna

San Casciano V. P., 2017; br., pp. 402, tavv. col., cm 21,5x30.

prezzo di copertina: € 150.00

La collezione dei bronzi del Museo Civico Medievale di Bologna

Costo totale: € 150.00 € 500.00 aggiungi al carrello carrello

Libri compresi nell'offerta:

La collezione dei bronzi del Museo Civico Medievale di Bologna

San Casciano V. P., 2017; br., pp. 402, tavv. col., cm 21,5x30.

OMAGGIO (prezzo di copertina: € 150.00)

La collezione dei bronzi del Museo Civico Medievale di Bologna

Repertorio della Scultura Fiorentina del Cinquecento

A cura di Pratesi G.
Biografie a cura di Nicoletta Pons.
Torino, 2003; 3 voll., ril. in cofanetto, pp. 795, ill., cm 21x30,5.
(Archivi di Arte Antica).

OMAGGIO (prezzo di copertina: € 350.00)

Repertorio della Scultura Fiorentina del Cinquecento

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L'autoritratto. Opere di Maestri del '900 dalla Collezione Raimondo Rezzonico

Città di Locarno

Locarno, Pinacoteca Comunale, Casa Rusca, 28 luglio - 1 dicembre 2002.
Locarno, Pinacoteca Comunale, Casa Rusca, 28 luglio - 1 dicembre 2002.
Testo Italiano, Francese e Tedesco.
Locarno, 2002; br., pp. 301, ill. b/n e col., cm 22x24.

Soggetto: Collezioni,Pittura

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Luoghi: Europa

Testo in: testi in  francese, tedesco, italiano  testi in  francese, tedesco, italiano  testi in  francese, tedesco, italiano  

Peso: 1.27 kg


Si sa che dai tempi più remoti, già negli affreschi medievali, l'autoritratto, come forma d'introspezione psicologica ed anche di studio fisionomico, ha attratto gli artisti, con serie di lavori attraverso il tempo.
Si vedano a questo proposito i magnifici Autoritratti di Albrecht Dürer, quelli di Rembrandt, dall'estrema giovinezza fino alla morte, o gli studi impressionanti di Van Gogh, con lo sguardo allucinato, o con l'orecchio tagliato, dopo la drammatica lite con Gauguin.
In questa mostra l'interesse è evidente anche perché essa raccoglie 150 opere, dipinti, disegni, grafiche, selezionate all'interno di una collezione unica, interamente dedicata agli Autoritratti del Novecento, costituita negli anni da Raimondo Rezzonico (1920-2001), appassionato pure di cinema, per molti anni presidente del Festival internazionale del film di Locarno.
Prima della sua improvvisa scomparsa, Rezzonico partecipò direttamente alla selezione compiuta, ed il progetto, ora perfettamente realizzato da Luigi Cavadini, come il catalogo edito dalla Città di Locarno, era già stato ideato insieme a Pierre Casé, direttore per svariato tempo della Casa Rusca. Il risultato è veramente lusinghiero, con i 150 autoritratti sugli oltre trecento, che fanno parte di questa esemplare collezione, ed un altro merito non indifferente della manifestazione è quello di avvicinare a pittori celeberrimi quali De Chirico, Guttuso, Campigli o Morlotti, altri artisti, molti dei quali anche di origine svizzera, meno conosciuti, ma non per questo, anzi al contrario direi, meno degni della nostra attenzione.
Questo sfilare di personalità e stili diversi fra loro accresce la nostra curiosità, con visi dall'espressione affermata come quello di Cuno Amiet (1923), o misteriosa, nel caso di Aristide Barilli (Parma 1913) del 1932, senza dimenticare lo sguardo interrogativo del ticinese Giovanni Bianconi, nella sua bella xilografia del 1930, tecnica nella quale ammiriamo anche il volto pensoso (1925) di Ignaz Epper. Il veronese Dall'Oca Bianca offre di sé un'immagine di gentleman disinvolto, nel magistrale pastello e carboncino su cartone del 1931, e l'Autoritratto con gatto del giapponese Foujita del 1926, è una litografia che ci fa riscoprire "les années folles" di una Parigi magica, dove egli era allora un protagonista della vita artistica e mondana, contrasto assoluto con il viso severo, quasi accigliato, di Achille Funi del 1921-22, o con quello impressionante, con gli occhi sbarrati e la folta barba bianca (1920) del napoletano Vincenzo Gemito, che sembra, terribile, scrutarci.
Si potrebbe così continuare all'infinito, soffermandoci su ogni ritratto, ma concluderemo con quello di Antonio Ligabue (1955 ca.), anch'egli dedito sovente allo studio di se stesso, sguardo inquieto e tormentato, e nella luce serena quasi alla Vermeer in cui è immerso, con il pittore americano Jonathan Janson, che esegue con calma, installato davanti al suo cavalletto, il ritratto di un fanciullo (1981), opera di un classicismo abbastanza stupefacente, in un secolo di convulsioni e di rivoluzioni estetiche.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci