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Di fino colorito. Martino Spanzotti e altri casalesi

Comune di Casale Monferrato

Casale Monferrato, Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi, 21 febbraio - 25 aprile 2004.
Casale Monferrato, 2004; br., pp. 96, ill. b/n e col., tavv. col., cm 21x21.

Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Luoghi: Piemonte e Valle d'Aosta

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.34 kg


La mostra intende essere il primo passo per lo studio del periodo aureo del marchesato paleologo in Casale (1474-1536), tra la creazione della diocesi ed il passaggio del Monferrato ai Gonzaga. Il polittico di Sant'Andrea di Giovanni Martino Spanzotti, databile verso la fine degli anni Novanta del Quattrocento, rappresenta per la città la prima rivelazione della cultura rinascimentale.
Disperso con le soppressioni napoleoniche e la successiva demolizione della chiesa di San Francesco in cui era conservato, il polittico, a sei scomparti, venne smembrato; le tre tavole principali si trovano a Torino, Accademia Albertina e a Milano, Pinacoteca di Brera, quelle superiori sono divise tra i due scomparti della National Gallery e la cuspide, conservata da un privato collezionista milanese. La grandiosa macchina d'altare è stata ricostruita per la prima volta dal vero dopo che Giovanni Romano nel 1970 ne aveva proposto la definitiva ricomposizione, ed è certamente la più importante e sfarzosa tra quelle create nel Piemonte rinascimentale prima di Gaudenzio Ferrari. Fu realizzata per un'importante famiglia casalese e il donatore, probabilmente Giovanni Dal Ponte, è raffigurato in un sobrio, raffinato ritratto a figura intera.
E' straordinaria la qualità e la trasparenza dei colori; i personaggi della scena sacra, inseriti in una complessa struttura prospettica che li colloca sopra un ricco pavimento intarsiato e sotto un soffitto a cassettoni scolpiti, sono avvolti in ampie vesti preziose; nella cuspide con l'Adorazione del Bambino una folla di angioletti se ne sta costretta in uno spazio, in parte costruito e in parte naturale, che si inerpica verso un paesaggio di torri.
La ricostruzione del polittico viene integrata con la scelta di un ristretto numero di opere su tavola di cultura spanzottiana.
Il percorso si dipana a partire dal restaurato polittico del Maestro di Crea (probabilmente Francesco Spanzotti, fratello di Martino) della Pinacoteca di Varallo, fatto realizzare da Marco Scarognino, siniscalco del marchese di Monferrato.
Del Maestro di Crea è anche la piccola Santa Caterina d'Alessandria dei Musei Civici di Torino.
La mostra ricompone poi il polittico della Natività, già in San Maurizio di Conzano in cui i fratelli Volpi, cognati di Martino, iniziano a proporre un'architettura di fondo, davanti a cui collocano i personaggi.
Dopo l'apparizione della macchina di San francesco, il polittico di Sant'Anna dell?Oratorio del Gesù di Casale mostra l'accoglimento, da parte della bottega, delle novità prospettiche del maestro: il trono si allarga negli scomparti laterali e compare il pavimento a riquadri disposti in prospettiva (per ragioni di conservazione l'opera è visibile nel luogo d'origine sabato e domenica dalle 15 alle 18).
La mostra è inoltre integrata da manoscritti e monete.La mostra è curata dal prof. Giovanni Romano dell'Università di Torino, in collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico, la Regione Piemonte e la Fondazione C.R.T.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci