Bruno Zevi e la sua «eresia» necessaria. Atti del convegno (Palermo-Catania, 23-24 maggio 2018
Dario Flaccovio
A cura di Lima A. I.
Atti del Convegno, 23-24 Maggio 2018, Palermo - Catania.
Palermo, 2018; br., pp. 238, ill. col., cm 21x28.
(Storia Illustrata dell'Architettura. 5).
collana: Storia Illustrata dell'Architettura
ISBN: 88-579-0863-1
- EAN13: 9788857908632
Soggetto: Architetti e Studi
Testo in:
Peso: 1.13 kg
La scomposizione quadridimensionale, quarta delle sette invarianti di Bruno Zevi. «Il principio della scomposizione in urbanistica supera la meccanicità dello "zoning" razionalista e dei "grands ensembles" e sottende il "Grand Plan" gaullista di ristrutturazione dell'area parigina impostato nel 1970-75. [...] Figura emergente è quella di Jean Renaudie, che reinventava il centro di lvry donando un volto singolare all'anonimo aggregato di 65.000 persone. Esclude qualsiasi "quadrillage", evita i compartimenti stagno funzionali, fornisce al pubblico la massima gamma di scelte, contesta l'usuale ordito ortogonale ponendo al bando l'angolo retto. Il gioco combinatorio degli spigoli a 30° e 60° gradi scompone i volumi, li rende flessibili, l'incunea nella vecchia trama vitalizzandola» (Bruno Zevi, "Storia dell'architettura moderna", Einaudi, Torino 1984, pp. 450-51) Jorn Utzon, Teatro dell'Opera, 1957-70, Sydney «[...] Vogliamo luce e aria. Solleviamo il soffitto, sospendiamo le pareti e cominciamo a respirare: Ma non è affatto detto che il tutto debba essere simmetrico. Molto più affascinante se non lo è. Tagliamo le funi, spalanchiamo la scatola opprimente, viviamo in ambienti liberi, curvilinei, in cui anche i pavimenti siano diversi dai soffitti». (Bruno Zevi, Capire e fare architettura - Capolavori del ventesimo secolo, Newton Compton, Roma 2000)