Bartolomeo Pinelli. Visioni dantesche
De Luca Editori d'arte
A cura di Salerno L. e Occhioni M.
Roma, 2022; br., pp. 128, ill., cm 12x24.
ISBN: 88-6557-549-2
- EAN13: 9788865575499
Soggetto: Pittura
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Il Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo conserva la serie di stampe incise da Bartolomeo Pinelli (1781 - 1835) per illustrare la Divina Commedia di Dante tra il 1824 e il 1826, edite in Roma da Giovanni Scudellari. Le 145 acqueforti colgono gli episodi più significativi dell'Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, con l'accompagnamento delle terzine dantesche, rivelando "franchezza di disegno", "felicità d'invenzione" e "verità di mosse e affetti", come riporta una recensione all'opera sulla Biblioteca Italiana del 1828. Interpretando con intelligenza le parole del Sommo Poeta, l'opera di Pinelli si inserisce in un ricco filone di riscoperta del poema di Dante che percorre l'Europa romantica tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento, quando una nuova sensibilità riconosce nella Commedia l'espressione autentica di un potente sentimento individuale, il "sublime". Da queste tavole traspare la capacità dell'artista di affrontare temi colti e letterari, superando i consueti soggetti popolareschi e vernacolari che lo hanno reso famoso. Tra gli entusiasti ammiratori dell'opera c'è stata anche Costanza Monti Perticari, figlia di Vincenzo Monti e moglie di Giulio Perticari, poetessa e studiosa di Dante, che ne lodava la "semplicità sublime", intravedendo nel Pinelli la capacità di sentire il bello con il cuore "prima anche di averlo studiato con la mente".