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Bernini e la pittura del '600. Dipinti dalla Collezione Koelliker

De Luca Editori d'arte

Roma, Palazzo Chigi, 7 dicembre 2024 - 29 marzo 2025.
A cura di Petrucci F.
Roma, 2024; br., pp. 168, ill. col., cm 24x28.

ISBN: 88-6557-628-6 - EAN13: 9788865576281

Soggetto: Collezioni,Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Extra: Barocco & Rococò

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0 kg


La biografia manoscritta di Giovan Lorenzo Bernini compilata attorno al 1678-80 dal primogenito monsignor Pietro Filippo, ricorda che il padre "per lo spatio di due anni si applicò a dipingere, nel qual tempo fece molti e molti pezzi di quadri, parte finiti, e parte abbozzati, i quali sono in grandissimo pregio tenuti nelle gallerie di Roma". Secondo Filippo Baldinucci, primo biografo dell'artista (1682), questi raggiunse "sì gran progressi in quell'Arte che si vedono di sua mano, oltre a quelli, che sono in pubblico, sopra 150 quadri, molti de' quali son posseduti dall'Eccellentissime Case Barberina, e Ghigi, e da quella de' suoi figliuoli". Parla inoltre di "Quadri grandi, e piccoli, i quali oggi nelle più celebri Gallerie di Roma, ed in altri degnissimi luoghi fanno pomposa mostra". Anche Domenico Bernini, altro figlio del principe del Barocco, ricorda nella propria biografia paterna che questi all'inizio del pontificato Barberini, avendo "già superate tutte le difficoltà del disegno con le sue antecedenti osservazioni, ad altro allora non attese, che alla maniera del colorire. E questi, che Noi chiamiamo suoi Studi, furono di così squisita maniera, tanto nel Colorito, quanto nel Disegno, che vanno del pari colle principali Figure de' Pittori più celebri del suo tempo. Oltre a quelli, di cui non se ne hà notizia, vi sono più di cento cinquanta pezzi di Quadri tra nella Galleria famosa del Serenissimo Gran Duca di Fiorenza, et in quelle de' Principi Barberini, e Ghigi di Roma, e moltissimi in Casa Bernini senza que' più, che sono stati involati all'Italia, e portati in Francia", mentre in un altro passo cita "più di duecento Quadri da lui dipinti". In effetti le fonti storiche, la documentazione epistolare, gli antichi inventari e gli estratti contabili ci restituiscono un panorama ampio, limitato non solo a pochissime teste abbozzate - come si riteneva -, ma esteso a veri e propri quadri di figura, con la presenza di uno o persino più personaggi. Le scoperte di quadri a soggetto religioso o allegorico avvenute nell'ultimo ventennio confermano tutto questo, come illustrato nell'ampio saggio di apertura di Francesco Petrucci e dalle opere della collezione Koelliker, probabilmente la più importante collezione privata di dipinti del Bernini. Il peso che l'artista ha esercitato non solo sulla scultura, ma anche sulla pittura del Seicento romano, è documentato in mostra da opere dei suoi più stretti collaboratori e seguaci, oltre ai dipinti di altri pittori che comunque direttamente o indirettamente ne subirono l'influsso. Tutti i quadri provengono dalla collezione Koelliker, offrendo uno straordinario panorama del secolo, comprese molte opere inedite o mai esposte al pubblico.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci