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La ceramica di Grottaglie. Ovvero l'importanza della tradizione

De Luca Editori d'arte

A cura di P. Izzo e Massari S.
Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, 26 novembre 2003 - 30 giugno 2004.
Roma, 2004; br., pp. 176, ill. col., tavv. col., cm 16,5x24.

ISBN: 88-8016-584-4 - EAN13: 9788880165842

Soggetto: Arti Decorative (Ceramica, Porcellana, Maiolica),Centri Minori

Periodo: Nessun Periodo

Luoghi: Puglia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.54 kg


È crescente l'interesse del mondo scientifico e della stessa opinione pubblica verso i temi della tutela e della valorizzazione dei beni demo-etno­antropologici: un patrimonio che non rappresenta soltanto la preziosa testimonianza del cammino della civiltà umana e, nello specifico, della straordinaria fecondità della cultura italiana, ma offre anche e soprattutto una grande opportunità di sviluppo economico per molte regioni del territorio nazionale, la cui economia non sia caratterizzata da una prevalente attività industriale. Da queste premesse nasce la mostra "L'importanza della tradizione: la ceramica di Grottaglie" che si inaugura mercoledì 26 novembre, alle ore 18.00, presso la Sala delle Colonne del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, unico museo statale a carattere nazionale con competenze scientifiche nelle discipline demoetnoantropologiche e che conserva e valorizza il patrimonio etnografico italiano.
La mostra, organizzata e curata dal Soprintendente Stefania Massari e da Pasqua Izzo, presenta al pubblico circa 130 manufatti dall'Ottocento ad oggi e analizza il mondo della produzione ceramica di Grottaglie - centro di tradizione secolare nel campo dell'arte di plasmare la creta - nel contesto della produzione artigianale tradizionale e artistica pugliese.
Tale produzione, in ambito nazionale, può vantare una continuità produttiva unica e costituisce un'irripetibile singolarità: a partire dal XVI secolo la produzione ceramica viene effettuata nelle abitazioni in grotta di una delle tante Lame (Lama di S.Giorgio), adibite pian piano esclusivamente a laboratorio, che hanno dato vita nel corso del tempo a quell'unicum urbanistico costituito dall'attuale, caratteristico, "Quartiere delle ceramiche". Un patrimonio interessantissimo che questa esposizione intende promuovere a sostegno di questo particolare settore produttivo proprio degli artigiani, che nel rispetto dei valori della tradizione locale hanno dato nuovo impulso e vigore alla creatività, contribuendo notevolmente al riconoscimento della città di Grottagiie, quale centro di antica produzione ceramica, degna di essere inserita a pieno titolo nel novero dei 25 centri nazionali, tutelati dal marchio DOC per la "ceramica artistica e tradizionale".
Accanto ai manufatti di creta sono esposti anche esempi di artigianato tessile (cinque tra costumi femminili e maschili) e quelli di produzione orafa (ventidue tra gioielli e ornamenti). II percorso espositivo presenta un andamento a cerchi concentrici dall'interno verso l'esterno, offrendo una lettura degli oggetti, analizzati nel loro valore simbolico e in quello pratico-funzionale. Oggetti antichi e moderni sono posti a confronto per segnalare le differenti tecniche costruttive, i materiali, le diversificate funzioni, ma soprattutto per identificare la varietà delle scuole e dei maestri artigiani attivi nella contemporaneità. Sono presenti nella esposizione le opere delle seguenti botteghe: Bottega "Ceramiche Domenico Caretta" di Caretta Pietro; Bottega "Ceramiche d'Arte" Carriero Carmelo; Bottega "La Ceramica Vincenzo Del Monaco" di Giuseppe Del Monaco; Bottega Francesco Fasano; Bottega Nicola Fasano; Bottega Oronzo Mastro; Bottega Domenico Pinto; Bottega vestita, e ia "Manifattura Ceramica Grottagliese" di Renato Cavallo e Ciro Carovigno. A corredo della mostra, nella Sala Fotografica viene proposta una panoramica di immagini, realizzate dal fotografo grottagliese Giovanni De Vincentis, che documentano la produzione ceramica sin dagli anni '50. Questo patrimonio di straordinario interesse andrà ad arricchire l'archivio fotografico del Museo.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci