Antonio Piccinni incisore
De Luca Editori d'arte s.r.l.
Roma, Palazzo Poli, 31 marzo - 22 maggio 2005.
A cura di F. Fiorani e Scaloni G.
Roma, 2005; br., pp. 144, ill. b/n, cm 17x24.
ISBN: 88-8016-652-2
- EAN13: 9788880166528
Soggetto: Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.53 kg
Si presenta il catalogo ragionato dell'opera grafica di uno dei più raffinati e prolifici incisori tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, l'artista pugliese Antonio Piccinni (Trani 1846-Roma 1920). Creatore di personaggi anonimi ed originalissimi desunti dalla vita quotidiana della gente che popolava le strade, i teatri, le chiese e le scuole della Roma post risorgimentale, quando non legati alla realtà del mare; appassionato interprete di una poetica del vero, rifuggì ostinatamente il clamore della cronaca perseguendo un filone di ricerca aderente al reale ma attento alle sfumature psicologiche che non di rado trascolorano in lirismo. Il catalogo, curato da Fabio Fiorani e Giovanna Scaloni dell'Istituto Nazionale per la Grafica di Roma, raccoglie esemplari rintracciati nelle maggiori collezioni pubbliche italiane, prima fra tutte quella del Gabinetto Nazionale delle Stampe, ma anche di Londra e di Parigi, ed è preceduto da saggi introduttivi che ripercorrono, anche attraverso fonti d'archivio, le tappe biografiche e professionali dell'autore, fino ad oggi considerato un eccellente acquafortista, inserito come tale dalla letteratura artistica tra gli artefici della rinascita dell'acquaforte originale nel secondo Ottocento in Italia e in Europa. Lo studio ha il merito di voler chiarire per la prima volta uno degli aspetti più problematici della produzione incisa del Piccinni, fonte di riserve sul valore stesso delle sue opere, ossia il rapporto tra l'artista e le tecniche fotomeccaniche applicate alla stampa: se da un lato viene confermata l'ottima qualità delle sue acqueforti, i risultati delle indagini diagnostiche condotte dall'Istituto Nazionale per Grafica, nonché il rinvenimento di alcuni documenti presso l'archivio storico della Calcografia, istituzione con la quale Piccinni in vita stabilì frequenti rapporti di lavoro, hanno provato che l'autore si servì anche della fotoincisione per dare corpo alle sue invenzioni originali. Il suo approccio alla fotoincisione ebbe carattere essenzialmente ludico e sperimentale, tuttavia il livello di estrema perizia raggiunto dall'autore nell'utilizzo della tecnica ha reso necessaria una nuova definizione critica della sua opera grafica e il conseguente inquadramento del fenomeno nello spirito delle ideologie 'positive' e della realtà operativa di fine Ottocento. Il volume è pubblicato da De Luca Editore d'Arte in occasione della mostra sull'incisore, parte di una più vasta esposizione sui capolavori ad acquaforte nei secoli, che si è inaugurata a Roma all'Istituto Nazionale per la Grafica, il 31 marzo scorso.