Pascali. Catalogo generale delle sculture dal 1964 al 1968
De Luca Editori d'arte
A cura di M. Tonelli.
Roma, 2011; ril. in cofanetto, pp. 174, ill. b/n e col., tavv., cm 25x34.
ISBN: 88-8016-998-X
- EAN13: 9788880169987
Soggetto: Collezioni,Saggi (Arte o Architettura),Scultura,Scultura e Arti Decorative - Monografie
Periodo: 1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 2.127 kg
Pino Pascali, nato a Bari nel 1935, durante la sua breve attività di scultore, ha prodotto non più di 149 opere, molte delle quali costituiscono delle vere e proprie icone dell'arte italiana del XX secolo. Il giorno della sua scomparsa (l'11 settembre del 1968) coincise anche col momento del suo più grande riconoscimento pubblico (la Sala personale della Biennale di Venezia e l'assegnazione postuma del Gran Premio di Scultura) e da allora in avanti intorno alla sua figura si è depositato una sorta di alone mitico, come mitici e ancestrali erano i temi trattati dalla sua opera: rovine antiche, dinosauri, grandi animali, elementi della natura, ricostruzioni primitive, alle quali vanno aggiunte i pezzi anatomici femminili e la fin troppo celebre serie di armi. Il presente catalogo generale dà testimonianza documentata di tutta questa produzione, senza prendere in considerazione la parte grafica dell'artista, legata piuttosto alle sue esperienze nel campo della pubblicità e della televisione. I saggi in catalogo del curatore, Marco Tonelli (che ha curato anche tutti gli apparati scientifici) e di due compagni di strada dell'artista, Fabio Sargentini (gallerista di Pascali) e Vittorio Rubiu (il critico che più di tutti ne ha scritto), definiscono in modo netto i confini della sua opera plastica, quella che ha dato a Pascali fama duratura e destinata ormai ad affiancarlo a nomi del calibro di Burri, Fontana, Manzoni e Boetti.