La cena del Signore. Una prospettiva di studio diacronica
Ecumenica Editrice
A cura di Albano E.
Bari, 2018; br., pp. 232.
(Theologica. 2).
collana: Theologica
ISBN: 88-85952-03-8
- EAN13: 9788885952034
Testo in:
Peso: 1.11 kg
La pista verso cui c'indirizza autorevolmente la sapiente narrazione lucana dei discepoli di Emmaus (cf. Lc 24,13-35) è, piuttosto, quella che riconduce all'unico Signore che è il Risorto, viandante con i suoi, l'accensione del cuore nell'esegesi/interpretazione delle Scritture e il suo darsi a conoscere infine nello spezzare il Pane: sottraendosi proprio così, col suo darsi concreto nella carne dell'Eucaristia, a qualsivoglia tentativo di cattura, tenendo invece desta e ravvivando la struggente e vigilante attesa della sua ultima venuta. È il volto di Dio che si fa parola e gesto, mediante l'Eucaristia, nella nostra carne, come dichiara la prima lettera di Giovanni esplicitando il prologo del quarto vangelo: «Nessuno mai ha visto Dio, se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto» (1Gv 4,12). Il linguaggio eucaristico, se per sé propizia un peculiare linguaggio teologico, ancor prima e originariamente propizia un preciso linguaggio ecclesiale. Esso, per la logica intrinseca del segno eucaristico nella dinamica correlazione dei soggetti ecclesiali secondo la peculiarità del loro ministero cui dà forma, non può in prima istanza qualificarsi come gerarchico e piramidale, uniforme e massificante, cerimoniale e identitario, ma piuttosto come fraterno e sinodale, sinfonico e pluriforme, conviviale e ospitale: espressione e maturazione progrediente dell'essere/diventare uno, nella libertà dello Spirito, in Cristo Gesù (cf. Gal 3,28), per la salvezza del mondo.