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Gli stendardi del monastero di San Clemente. Uno straordinario apparato attribuito a Gregorio Pagani. Ediz. illustrata

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Prato, Museo di Pittura Murale., 14 aprile - 15 settembre 2011.
A cura di Trenti Antonelli M. G.
Firenze, 2011; br., pp. 36, ill. b/n e col., tavv.

ISBN: 88-7970-519-9 - EAN13: 9788879705196

Soggetto: Pittura,Saggi (Arte o Architettura),Scultura,Tessuti (Arazzi, Tappeti, Ricami)

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Luoghi: Toscana

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.17 kg


Al Museo di Pittura Murale saranno esposti l'imponente polittico eseguito da Mariotto di Nardo (1424) per la Cappella Serristori in San Francesco, a Figline Valdarno, opera acquisita dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, ed il prezioso Crocifisso dipinto da Filippino Lippi (figlio pratese del celeberrimo Filippo e di Lucrezia Buti), tavola recentemente acquistata dal Comune di Prato.
Completa la mostra l'importante e rarissimo complesso di venti stendardi dipinti su seta, attribuiti a Gregorio Pagani, pittore allievo di Santi di Tito tra i maggiori attivi a Firenze sullo scorcio del Cinquecento. Gli stendardi dipinti, i cosiddetti "setini", presentati dopo un lungo e delicato intervento di restauro - finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato - e custoditi nel convento di San Clemente a Prato, furono commissionati intorno al 1595 per la chiesa benedettina di San Michele dalla famiglia pratese dei Rocchi, come apparato decorativo in occasione di particolari festività.



Il recente, complesso restauro condotto dall'Opificio delle Pietre Dure di Firenze oltre a evidenziare la notevole finezza del modellato ha riportato in luce estesi frammenti della foglia d'oro (applicata "a missione" nel 1438). La scarsa coesione di questa doratura ha reso necessari metodi complementari di pulitura, fra cui quella con ablazione laser, dopo l'assottigliamento delle incrostazioni superficiali (con bisturi e resine a scambio ionico).

Per l'impossibilità di ricollocare il delicato capolavoro all'esterno, è stata decisa la sua sostituzione con una copia. Per ottenerla, l'Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione del CNR di Pisa ha eseguito una articolata acquisizione tridimensionale con scanner laser di precisione, che ha portato a produrre un modello 3D completo, dal quale sarà realizzata la copia fedele, fusa in bronzo a cera persa.

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