La fontana dall'Armi a San Pietro di Ozzano. Ricerche archeologiche e documentarie
Edizioni All'Insegna del Giglio in Firenze
A cura di Negrelli C.
Sesto Fiorentino, 2004; br., pp. 46, ill., tavv., cm 21x30.
(Quaderni di Archeologia Emilia Romagna. 11).
collana: Quaderni di Archeologia Emilia Romagna
ISBN: 88-7814-256-5 - EAN13: 9788878142565
Soggetto: Centri Minori,Saggi e Studi sull'antichità,Storia dell'architettura
Luoghi: Emilia Romagna
Testo in:
Peso: 0.24 kg
Il tutto nasce infatti dall'efficace dialogo che si è instaurato tra soggetti diversi per attribuzioni e competenze: dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici al Comune di Ozzano, dallo sperimentato Gruppo di volontariato locale a Professionisti che operano nel campo della ricerca storico-archeologica e del recupero del patrimonio architettonico. Soggetti che hanno condiviso l'idea di una collaborazione non limitata a semplici affiancamenti istituzionali o a settoriali prestazioni d'opera, ma, piuttosto, ricondotta ad un comune campo di interesse, che si è espresso con programmatica continuità nel percorso di ricerca, conoscenza, recupero e valorizzazione di una memoria storica degna di attenzione quale è la Fontana Dall'Armi, espressione tardo-cinquecentesca di una residenza signorile delle colline bolognesi.
Da tali presupposti muovono le varie trattazioni, perfettamente fuse tra di loro in un organico quadro espositivo di indubbio interesse scientifico. Opportunamente, ad introdurre ed inquadrare il tema è dunque l'approfondita ricerca documentaria che Roberta Michelini e Maurizio Molinari hanno condotto tra testi, carte e archivi, al fine di chiarire la storia della famiglia Dall'Armi, arricchendo le note prosopografiche e i regesti dei patrimoni immobiliari con puntuali riscontri su quanto ancora si conserva a Bologna e nel territorio.
Un preciso resoconto delle indagini sul campo è poi offerto da Claudio Negrelli, che nell'illustrare gli scavi e i rilevamenti stratigrafici e strutturali sui resti della Fontana, corredati da un'appendice sui reperti curata da Mauro Librenti, rende evidente il fondamentale apporto che l'archeologia offre al corretto restauro e al recupero dei ruderi, cui viene pure restituita l'idea dell'originario contesto d'uso. Come ideale complemento alla documentazione di scavo, con ottica propriamente architettonica ed ambientale, fa seguito l'analisi formale e delle pertinenze del complesso delineata da Daniela Villani, opportunamente integrata dall'enunciazione dei criteri seguiti nei restauri.
A chiusura dei contributi, ancora a firma di Claudio Negrelli, si pone infine l'inquadramento su un più ampio orizzonte della temperie sociale, economica e culturale entro cui era maturata la costruzione della villa e dei suoi annessi, in un'ottica volta a cogliere anche le successive trasformazioni del complesso e dell'insediamento cui esso si riferiva. Delineato il profilo di questi studi, e considerando quelle che ne sono state le premesse e gli esiti, è utile rimarcare ancora una volta i positivi risultati che scaturiscono da un'attività di ricerca e di intervento affinata da anni di esperienza e collaborazione tra diversi soggetti; tutto ciò dimostra infatti come le più attuali problematiche connesse alla conoscenza, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale, nella loro inscindibile essenza, possano trovare una logica ed efficace soluzione in nuove forme di partecipazione allargata e condivisa.
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